martedì 2 settembre 2025

La magica notte dei lumi di Guardabosone

A inizio di quest'anno ho fatto una passeggiata a Guardabosone (trovate l'articolo qui sul blog), e mi aveva colpito la bellezza di questo piccolo paesino di circa 300 abitanti che è il comune più piccolo della provincia di Vercelli: misura 6,05 km2.

Nel borgo medievale di Guardabosone.

La sua caratteristica principale è quella di avere un centro storico medievale totalmente ristrutturato in base alla sua conformazione originale, e per questo motivo è stato dichiarato "paese-museo vivo".

Si trova esattamente tra la strada che porta ad Alagna e quella che porta in Panoramica Zegna.

Ne riparlo in questo articolo perché sabato scorso, 31/8/2025, vi si è svolta la NOTTE DEI LUMI, tradizione nata 41 anni fa che si ripete ogni anno a fine agosto, e ci sono andata per la prima volta.

La serata unisce enogastronomia, cultura e musica e in giro per il borgo sono disseminati tantissimi lumi, lanterne e lumini, che, dalle 21.30, quando le band iniziano a suonare, diventano le uniche fonti di illuminazione perché tutte le altre luci artificiali vengono spente, creando un'atmosfera magica d'altri tempi.

Una vietta di Guardabosone

In vari punti sono distribuiti i posti-ristoro, ci sono poi alcuni locali che propongono la cena (assolutamente da prenotare perchè sono affollatissimi) e in altri punti vengono allestiti i set per le varie band che si esibiscono.

Paolo Bonfanti con Martino Coppo e Roberto Bongianino.

Sabato scorso c'era anche una "banda itinerante" che suonava per le stradine e nelle piccole stanze del borgo medievale erano allestite mostre di pittura/scultura.

La Seraval Street Band

Il paese è molto piccolo ed esiste un unico posteggio con pochi posti all'ingresso, è comodissimo lasciare l'auto in un posteggio più grande poco più giù e farsi trasportare da una comodissima navetta gratuita che è attiva fino alle 24.30. 

Gli stand gastronomici sono presi d'assalto già alle 19.30, soprattutto quello del Gruppo Alpini di Guardabosone, dove la polenta si fa come deve essere fatta: CON IL PAIOLO!!!

Il Gruppo Alpini di Guardabosone e la polenta nel paiolo :)



Consiglio a tutti di segnarselo in agenda per l'anno prossimo!

Foto: Manuela Reggiori




giovedì 28 agosto 2025

Il Giardino Belvedere a Caprile (Biella)

Il Giardino Belvedere si trova a Caprile (Biella), a una trentina di km dal nostro B&B ed è nato su idea di Mariateresa Belvedere, un'imprenditrice milanese, titolare col marito di negozi di estetica e parrucchieri, che si è trasferita qui dopo averci passato del tempo per una convalescenza.

Il benvenuto all'inizio del Giardino Belvedere.

Ha scoperto Caprile nel 1990. «Quando sono arrivata qua – spiega Mariateresa – ho sentito molta energia positiva e un senso di pace. Questo terreno era in totale abbandono, c’erano rovi ovunque. Mio cognato era il proprietario, ma non era interessato e quindi me lo ha ceduto».

Dopo aver visitato il Parco della Burcina e la Panoramica Zegna, e dopo aver studiato su moltissimi libri del settore, Mariateresa ha ideato e progettato il giardino, supportata da alcuni collaboratori tra cui Fabio Nicola, il bravissimo e vulcanico artista scultore che, ispirandosi alla natura, da anni realizza opere d'arte ambientali.

Una scultura di legno del Giardino Belvedere.

Il giardino coltivato e “salvato” dalle erbe infestanti ha un’ampiezza di circa due ettari, ed è circondato da una vasta distesa di bosco. «Ho deciso di risistemarlo rispettando al massimo l’ambiente, abbellendo la zona con migliaia di piante e spazi particolari. Per me è un sogno, e mi piace respirare questa bellezza e tutta la natura che ho intorno. È un posto che nessuno si aspetta di trovare».


Il laghetto del Giardino Belvedere con il drago di ferro

Le visite sono soltanto su prenotazione e la visita guidata, che costa 10 euro e dura circa due ore, verte principalmente sulla storia del giardino e sulla spiegazione delle piante, sarà apprezzata da chi ama i giardini e il giardinaggio.
Scarpe comode.
Pochi posti per posteggiare (ma è in via di progettazione un parcheggio privato).

Un altro angolo del Giardino Belvedere.

Alla fine del percorso incontriamo anche una costruzione di legno abbarbicata a una pianta: è una piccola camera dove poter pernottare!

La camera per pernottare, a forma di alveare.

Altra possibilità di passeggiata: dalla cappelletta del Giardino parte il SENTIERO DEI MIRACOLI, ispirato al Cammino di S. Antonio di Padova: una serie di cartelli raccontano i miracoli del Santo.
Continuando sul sentiero, si puo' fare un anello di 7km con ritorno al Giardino, passando per il santuario dei Moglietti e percorrendo un tratto del Cammino di San Carlo.

Per altre info e per prenotare: https://www.giardinobelvedere.com/
Foto: Manuela Reggiori (c)

mercoledì 27 agosto 2025

Gli orridi di Uriezzo e le Marmitte dei Giganti

In caso di caldo estremo, a una ottantina di km dal nostro B&B, è possibile trascorrere una giornata al fresco visitando gli orridi di Uriezzo.

Si tratta di profonde incisioni nella roccia, scavate da cascate che facevano parte dell'antico sistema di torrenti che scorrevano sul fondo del ghiacciaio del Toce, in Valle Antigorio e Formazza.


La cartina del sistema degli orridi di Uriezzo

Io ho visitato l'orrido sud, lungo circa 200 metri, in quanto ci si arriva velocemente, con una decina di minuti di cammino dal posteggio dove si può lasciare la macchina (su google maps cercate "Orridi di Uriezzo Premia").

In questa zona, col ritiro dei ghiacciai, i percorsi dei fiumi sono variati, e il torrente che ha modellato questo orrido non vi scorre più, e quindi ci si puo' camminare.

Si arriva ad uno dei punti di ingresso/uscita (sono due) e si scende da una scaletta di ferro, è fondamentale avere scarpe da trekking e che non scivolino.

Uno dei due accessi all'Orrido Sud di Uriezzo

La scarsa luminosità, la molta umidità e le pareti lisce e levigate hanno permesso lo sviluppo di un complesso ecosistema. In queste condizioni ambientali difficili si sono adattate e sviluppate diverse specie vegetali come ad esempio i muschi e le felci.

Gli Orridi che oggi è possibile visitare sono tre: l’Orrido Sud, da molti considerato come il più bello e spettacolare, profondo da 20 a 30 metri; l’Orrido Nord-Est, molto stretto in alcuni punti, è lungo circa la metà del primo e profondo 10 metri; l’Orrido Ovest, meno caratteristico degli altri due e indicato per i più esperti, che si trova a lato della mulattiera che da Uriezzo sale verso la strada statale tra Baceno e Premia.

Un altro scorcio dell'orrido sud di Uriezzo

Esiste un quarto orrido, denominato di Vallaccia, che si trova sotto la Chiesa di Baceno ma è di difficile accesso e termina con un salto sul torrente Devero.


Una ulteriore scaletta per scendere nell'orrido sud di Uriezzo




Sempre in Valle Antigorio, in località Maiesso, lungo il corso del fiume Toce, e a pochi minuti di cammino dall'Orrido Sud, potete visitare anche le Marmitte dei Giganti, forme di erosione circolari nella roccia, insenature e cavità scavate dalla forza dell’acqua. 

Cascatelle, rocce imponenti e lisce, piccole pozze di acqua limpida danno forma a un paesaggio che non si riesce a riprodurre in fotografia, dovete goderne dal vivo!

Le Marmitte dei Giganti

Fonte di alcuni testi: siti VisitOssola e GuidaTorino

Foto: Manuela Reggiori.

mercoledì 13 agosto 2025

La cascata della Qualba

Finalmente ho potuto ammirare uno spettacolo visibile solo dal lago, infatti lo scorso luglio ho partecipato a una bellissima gita organizzata dal FAI di zona per andare alla scoperta, in battello, della Cascata della Qualba, visibile solo dal lago perchè "casca" all'interno di una proprietà privata.

La Cascata della Qualba

Il Qualba è un torrente che scorre verso il Lago d'Orta, presso il comune di Cesara riceve il torrente Ranghera e poi entra nel comune di Nonio e forma la cascata, alta circa 30 metri, prima di sfociare  nel lago.

Quel tratto di lago è poco battuto dai battelli di linea, per cui è stata una bella occasione per scoprire angoli che non avevo ancora visto e ammirare i piccoli borghi nella loro interezza.

Il piccolo borgo di Ronco

Il borgo di Nonio

Inoltre un geologo ci ha descritto il paesaggio, Maria Luisa Gregori di Ecomuseo ci ha illustrato le attività di salvaguardia del lago e per finire la scrittrice Erica Gibogini ci ha letto dei brani da un romanzo dell'Ottocento ambientato nel Cusio.

La parte sud del Lago d'Orta

Dimenticavo: gentile omaggio di un piccolo rinfresco con biscottini Camporelli, frutta e bibite.


La parte sud del Lago d'Orta


Foto: Manuela Reggiori

lunedì 5 maggio 2025

Tra le risaie novaresi

Era da un po' di tempo che volevo fare un giretto in moto nelle zone del nostro "mare a quadretti", il nome amichevole con cui tra Novara e Vercelli si identifica l'area delle risaie e qualche giorno fa, quando ho visto che sono state scelte da Nutella per rappresentare il Piemonte nella nuova collezione dedicata alle meraviglie italiane, mi sono decisa.

La Nutella con le risaie novaresi.

Uno sguardo veloce alla cartina e parto per Barengo, dominata dal suo castello (privato, non visitabile).

Il castello di Barengo

Procedendo vedo che molti appezzamenti non contengono l'acqua, forse ho scelto il momento sbagliato?

I campi delle risaie non inondati.

Il terreno, tra l’inverno e la primavera, viene "tagliato" da trattori con grandi lame d’acciaio e poi viene rivoltato per fargli prendere aria, fertilizzarlo, e curarlo. Poi viene erpicato, inondato e livellato.

In effetti ricordo di aver visto molti trattori che effettuavano quella operazione, circondati da garzette, aironi e ibis.

Gli ibis nella risaia.

Proseguo ugualmente, passo davanti al castello di Proh (visitabile, vedi sito) e a quello in semi-rovina di Castellazzo Novarese.

Il castello di Proh

Finalmente arrivo a Casaleggio, dove si trova una chiesetta in rovina, protagonista di moltissime fotografie.

La chiesetta di Casaleggio.

E qui finalmente appare il tipico panorama del mare a quadretti.


Dopo l’aratura, tra marzo e maggio, si semina, ma prima ci sono altre fasi durante le quali la risaia viene prosciugata e poi nuovamente irrigata. Ecco perchè alcuni campi erano irrigati e altri no.

Il rientro verso nord passa per Landiona arrivando poi su una strada secondaria e poco battuta a Ghemme, dove una sagra mi costringe quasi a perdermi ma mi regala una tappa molto interessante in un punto che non conoscevo, la Roggia Mora (vedi descrizione nella foto) sulla quale lavorò anche Leonardo da Vinci. E' un'opera di incanalamento delle acque affascinante da vedere, la consiglio.

La Roggia Mora a Ghemme

Informazioni sulla Roggia Mora a Ghemme

Foto di proprietà di Manuela Reggiori.


venerdì 21 marzo 2025

Passeggiata breve dalla Madonna di Luciago

Una bella passeggiata da fare a piedi parte in prossimità della chiesetta della Madonna di Luciago, a 12 km di auto dal nostro B&B, sulla strada per raggiungere il Mottarone.

Dal B&B seguite la strada per Armeno e poi proseguite per il Mottarone per circa 4 o 5 chilometri, fino a un albergo che si trova sulla sinistra, dove c'è un piazzale con in fondo la chiesetta.

Qui potete parcheggiare e vedrete, sulla sinistra, il cartello indicatore arancione per il Sas da l'Om.

Imboccate la sterrata che sale a sinistra della casa e che si infila nel bosco e, dopo un centinaio di metri, al bivio, tenete la destra e salite leggermente fino a che la strada si stringe e diventa sentiero. 

Proseguite e arriverete a un punto panoramico bellissimo con vista sul Lago d'Orta e Monte Rosa.


Seguite poi le marcature del sentiero in colore arancione,  girate intorno al colle e scendete verso la strada asfaltata per tornare al parcheggio.

Per motivi di tempo non ho potuto chiudere il giro rimanendo sul sentiero sterrato, ci proverò la prossima volta.

Il tratto che ho percorso è solo di circa 5 km ma molto panoramico, consiglio racchette e scarpe da trekking.

Foto di proprietà Manuela Reggiori.



lunedì 3 marzo 2025

Guardabosone, un piccolo borgo da scoprire

 A inizio 2025 ho fatto una passeggiata in Valsesia con una amica e poi siamo state anche a Guardabosone, un piccolo borgo a 27 km dal nostro B&B, che potete raggiungere percorrendo la strada della Cremosina e proseguendo poco oltre Borgosesia.

Ci sono passata altre volte anche in moto perchè è di strada (solo una leggerissima deviazione) per raggiungere la Panoramica Zegna.

All'ingresso di Guardabosone un invito a farsi una fotografia :)

Si trova arroccato su una collina in mezzo al verde, le sue origini risalgono al 1100 e faceva parte del marchesato di Crevacuore. Il paesino è sempre stato un po' ai margini della Storia fino a quando, nel 1600, vi si svolse una battaglia tra l'esercito dei Savoia e quello del vicereame spagnolo di Milano.

Nonostante il paese non abbia mai superato i 1000 abitanti, vi si trovano numerose chiese e cappelle, una importante cattedrale, due piccoli musei (di Scienze Naturali e della Storia delle Tradizioni Agricole) e un orto botanico.

Camminando per il borgo si attraversa il primitivo nucleo medievale.

Passeggiando per il nucleo medievale di Guardabosone.

Terrapieni ed edifici con massicce moli murarie chiudono su ogni lato i cortili, alcuni androni permettono l'uscita dall'abitato. Dotati di pozzo, e forse anche di forno, potevano, in caso di assedio, fungere da entità autosufficienti e indipendenti. I pozzi, situati in ogni quartiere, erano di uso comune ai residenti e fino al 1936, rappresentarono l'unica fonte di approvvigionamento dell'acqua.

Un affresco in uno dei cortili di Guardabosone.

Gironzolando si arriva alla Cappella del Giset (significa "chiesetto"), che si pensa fosse una cappella di un lazzaretto (XV sec.), primo luogo di culto della comunità. Rappresentano per ben quattro volte San Sebastiano, un Cristo con la Croce, una Madonna col Bambino e un San Rocco che mostra la piaga della peste, sono riconducibili al Cagnolis (fine xv secolo).


La Cappella del Giset a Guardabosone.

Guardabosone ospita anche il Progetto Artisti Pionieri, un progetto di arte diffusa dove ogni anno pittura, scultura, installazioni, sono distribuite nel borgo e si svelano ai visitatori a poco a poco mentre passeggiano.

REAWAKENING, BEYOND COMMUNICATION opera di FLORINE OFFERGELT in collaborazione con Light Design, a cura di HELLE srl.

Foto Manuela Reggiori

Testi tratti dal sito e da un opuscolo del Comune, per altre info:

https://www.comune.guardabosone.vc.it/it-it/vivere-il-comune/cosa-vedere