sabato 25 ottobre 2014

Gusta il Lago d'Orta - Il decennale dalla scomparsa di Luigi Veronelli.

Oggi ho assistito a un altro degli interessanti eventi organizzati da Asilo Bianco nell'ambito della manifestazione "Gusta il Lago d'Orta".



Nella sempre bella cornice del Museo Tornielli di Ameno è stato dapprima proiettato un film della sezione OFF del Festival del Cinema Rurale Corto&Fieno: "Il tempo lieve. Luoghi, persone e storie a Mezzano", di Michele Corona.
Il cortometraggio descrive la contrapposizione centro-periferia e urbanizzazione-natura attraverso il racconto, i volti e i gesti di 5 abitanti di un piccolo paese nel cuore delle Dolomiti del Trentino.

Davide Vanotti, dell'Associazione Asilo Bianco, ha poi presentato il Sindaco di Ameno Roberto Neri e Alberto Dragone, del Direttivo del Comitato Decennale Veronelli, che hanno introdotto gli ospiti del successivo incontro.



Gian Arturo Rota (Direttivo) e Alberto Capatti (Direzione Scientifica) del Comitato Decennale Luigi Veronelli hanno  presentato il libro “Luigi Veronelli – La vita è troppo corta per bere vini cattivi” (Giunti Editore e SlowFood Editore), in collaborazione con la Biblioteca Giulio Macchi di Ameno.



Il Comitato decennale Luigi Veronelli è nato con lo scopo di valorizzare e divulgare il pensiero e l'opera di Veronelli, a dieci anni dalla sua scomparsa, con una serie di iniziative culturali che sono iniziate il 2 febbraio (suo giorno di nascita) 2014 e termineranno con Expo 2015.

Gli interventi sono stati molto interessanti in quanto hanno aiutato a capire il modo di essere di un uomo complesso, dai molteplici interessi, nei confronti del cibo: lui amava "camminare la terra" cioè degustare e assaggiare cibi dei quali conosceva i produttori, ai quali spesso dava consigli spassionati e  sinceri.
Un personaggio che, anche attraverso un programma televisivo forse tra i primi ad occuparsi di "cucina", seppur non in senso strettamente "culturale" ma più popolare, si è affermato presso il grande pubblico, fama che gli consentì successivamente di potersi esprimere senza compromessi, andando incontro anche a polemiche e scontri.
Una figura che ha sollevato anche molte questioni cruciali in ambito alimentare, delle quali una importante, che riguarda l'olio, è ancora irrisolta e vuol essere dal Comitato riproposta all'attenzione del pubblico.



E' stata poi la volta di Lorella Zoppis Antoniolo, presidente del Consorzio per la tutela dei Nebbioli dell'Alto Piemonte, che ci ha spiegato come le province di Novara, Vercelli, Biella e Verbania fossero coltivate a viti molto prima delle Langhe e del Monferrato.
La terra di queste zone è molto particolare perchè è molto diversificata, vi troviamo sedimenti marini, pietre di origine vulcanica, blocchi di porfido, non per niente è una zona molto visitata anche dai geologi.
Queste zone, dotate anche di un clima favorevole, sono adatte alla coltivazione dei vitigni di Nebbolo e producono vini eleganti, di grande qualità e finezza, terre dove i piccoli produttori sono stati capaci di preservare l'identità dei propri prodotti.
La Signora Antoniolo ci ha spiegato anche come le aree destinate a vitigni siano diminuite drasticamente negli ultimi decenni a causa di malattie (filossera) o calamità naturali (trombe d'aria).
Anche questo è stato un intervento molto interessante, che ha calamitato l'attenzione del pubblico.



Alla fine abbiamo potuto godere di una degustazione di vini, a cura del Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte, e di prodotti a km 0 dell'azienda Shangri-la di Borgomanero.




Gusta il Lago d'Orta - Storie di pane: dalla dittatura dei semi alla simbologia del pane.

Questa sera Asilo Bianco ci ha stupiti nuovamente con una serata bellissima, all'insegna di uno dei prodotti alimentari più semplici: il pane.

La cornice è stata ancora una volta quella del Museo Tornielli di Ameno, dove è allestita la mostra "I frutti dell'arte", progetto che fa parte del concorso "La scuola per Expo 2015" indetto dal Ministero dell'Istruzione, a cui hanno partecipato alcune classi delle scuole di Gozzano e di Armeno.


Le opere dei ragazzi traggono spunto da 3 artisti di epoche e stili diversi, Leonardo da Vinci, Giuseppe Arcimboldi e Giuliano Mauri, e per realizzarle si sono impegnati a scoprire, capire e analizzare il territorio in cui vivono, quello del Cusio.





La serata è iniziata con la proiezione di un film/documentario della sezione OFF del Festival di Cinema Rurale "Corto&Fieno" dal titolo "Lo spirito del grano. I custodi della terra" di Donato Nuzzo, Fulvio Rifuggio e Isidoro Colluto, che ho trovato molto interessante.
Attraverso una serie di interviste il film documenta l'impegno di alcuni agricoltori, mugnai e panificatori, di ogni parte d'Italia, nel voler perseguire modalità di coltivazione  e lavorazione dei diversi tipi di grano e di cereali il più possibile naturali. Ci racconta anche, però, delle difficoltà derivanti da leggi che impediscono la libera circolazione dei semi, costringendo di fatto gli agricoltori ad acquistarli dalle multinazionali e imponendo così un regime controllato.
Ci si pone anche delle domande circa l'aumento esponenziale delle allergie ai cereali che si sta manifestando in questi ultimi anni.


Prima e dopo il film abbiamo potuto ascoltare i commenti di uno dei registi, che era presente in sala.


Successivamente uno dei monaci benedettini del Monastero di Germagno (nei pressi di Omegna), ci ha parlato della simbologia del pane sia dal punto di vista laico che da quello religioso.
Nelle civiltà mediterranee il pane è simbolo di fatica, del lavoro dell'uomo e rappresenta il cibo per eccellenza. Dovrei dire "rappresentava" perchè ci è stato illustrato come il consumo sia diminuito di quasi l'80%.
Il monaco ci ha parlato anche del Monastero, delle regole di preghiere dei Monaci Benedettini (una sessione addirittura è alla 1 di mattina!) e delle attività che vi si svolgono, alcune delle quali producono confetture e creme che vengono vendute al pubblico (anche via web).

La serata si è chiusa con una degustazione di pani caserecci (di grano duro, di grano saraceno integrale, e di grano e riso) prodotti da Marcus Gasser di Villa Pastori con farine della Cascina Canta di Gionzana (Novara) che abbiamo potuto accompagnare proprio con le marmellate prodotte dal Monastero di Germagno, squisiti entrambi!



I cestini per i pani e le pinze sono prodotti dalla Metallurgica Motta di Omegna.