venerdì 27 marzo 2015

Giornate FAI di Primavera - parte 2 - il Borgo di Lortallo

Dopo aver visitato Villa Decio (vedi post precedente), siamo potuti entrare nella Chiesa di San Grato, abitualmente chiusa, di cui non si conoscono le origini precise ma che si può far risalire a qualche tempo prima del 1639, anno in cui viene citata per la prima volta in atti vescovili.
San Grato è il patrono di Aosta e la leggenda narra che si recò in Terra Santa per cercare la testa tagliata di San Giovanni Battista e che la recuperò in fondo a un pozzo, motivo per cui viene spesso raffigurato con una testa barbuta mozzata tra le mani (ce ne sono due esempi nella Chiesa, una statua e un dipinto, nella foto qui sotto si vede la tela dipinta).


San Grato veniva ritenuto anche il santo protettore dalla grandine e un’altra rappresentazione tipica lo vede convogliare la grandine in un pozzo.
Come spesso vediamo nelle chiese della zona, anche questa ha una finestrella a lato del portale, per permettere ai viandanti di guardare l’interno e pregare anche nel caso trovassero la chiesa chiusa.
Accanto alla chiesa si apre il cancello verso Villa Broglio-Tarditi, la più grande del borgo, che comprende la residenza signorile, un ampio parco e una masseria ristrutturata dove si suppone che una volta alloggiassero le persone che lavoravano nella proprietà.




Alla destra dell’ingresso della proprietà svetta la torre medievale a 4 piani che è considerata una casaforte: l’ingresso avveniva dal terzo piano a più di 6 metri d’altezza (veniva appoggiata una scala per entrare), per scongiurare eventuali invasioni, le aperture sono formate da feritoie. La casaforte è una struttura difensiva nel suo aspetto, riservata alla famiglia signorile, al contrario del castello, dove si riparava tutta la popolazione della comunità, ma la sua vera funzione era quella di affermare il prestigio e il potere della famiglia che la possedeva.


Altre foto qui.
Foto di Manuela Reggiori.
Testi tratti dalle dispense del FAI redatte da Cosetta Dal Cin e Andrea Del Duca.

giovedì 26 marzo 2015

Giornate FAI di primavera 2015 – Parte 1 - Cortili nascosti e Patrioti Cusiani

Lo scorso 21 marzo, come da tradizione,si sono svolte le Giornate Fai di Primavera.
Anche se il tempo non prometteva bene, ci siamo avventurati a visitare alcuni cortili e una chiesa nel Borgo di Lortallo e poi il convento del Monte Mesma, usufruendo di una visita guidata a fronte di un’offerta libera.

Lortallo è frazione del Comune di Ameno e si sviluppa orizzontalmente seguendo la piccola cresta morenica su cui è sorto, ha origini antiche e nel  medioevo aveva probabilmente funzione difensiva, come testimoniano le due torri e alcune parti di mura. Successivamente sono state costruite le ville, una addossata all’altra, che si affacciano con il lato delle entrate sulla strada e con il lato interno verso il Lago d’Orta, con vedute mozzafiato.

Abbiamo iniziato con Villa Decio, che prende il nome da un patriota milanese di origine cusiana che scappò da Milano dopo il suo coinvolgimento nelle Cinque Giornate e fu ospitato nella villa. 
A Decio fu in seguito affidata la missione di favorire l’insurrezione nel varesotto da parte del Conte di Cavour ma il piano fallì a causa di un tradimento, fece poi parte di una spedizione guidata da Garibaldi. Alla fine della sua carriera militare Decio acquistò questa villa e vi trascorse  molto tempo.

Dalla villa si gode un fantastico panorama, con vista anche della Torre di Buccione.


Il figlio, Giulio Decio fu invece un valido archeologo e collaboro’ attivamente alle ricerche collegate agli scavi nel Cusio. Fu, inoltre, organizzatore di eventi sportivi che aiutarono a lanciare la zona nel settore turistico: a inizio 900 partecipo’ all’organizzazione del Campionato Italiano di regate e della prima maratona a tappe del Lago d’Orta.

La villa è tuttora utilizzata dai proprietari come casa di vacanza, ma il piano terreno viene affittato per eventi.

Altre foto qui
Foto di Manuela Reggiori e Davide Simoventi.
Testi tratti dalle dispense del FAI redatte da Cosetta Dal Cin e Andrea Del Duca.

lunedì 9 marzo 2015

Voci di Donne per l'8 Marzo

Ieri, 8 marzo 2015, è stato un bel pomeriggio, alla Biblioteca Comunale Gianni Rodari di Bolzano Novarese.
In occasione della Giornata Internazionale della Donna l'Amministrazione Comunale ha voluto organizzare un'oretta di letture di brani scritti da donne, per restituire a questa giornata il suo significato originale, visto che da diversi anni l’«8 marzo» ha assunto, purtroppo, un carattere sempre più commerciale.

La Giornata Internazionale della Donna è stata istituita nei vari paesi in anni diversi con lo scopo comune di ricordare sia le lotte intraprese per raggiungere conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze di cui sono ancora oggetto in molte parti del mondo.
Ovviamente erano invitati anche gli uomini ed è stata molto apprezzata la presenza del Sindaco Giulio Frattini e dell'Assessore Carlo Frattini.Una decina le donne intervenute.



All'inizio del pomeriggio ho letto un breve brano dal Talmud, fattomi pervenire da un'Amica che non ha potuto partecipare, e poi la ricostruzione di come si è arrivati ad istituire questa Giornata, con brani tratti dal sito delle Nazioni Unite, di Martina Brusini, collaboratrice del sito Leonardo, e dal sito UDI, a cura di Tilde Capomazza, anche per sfatare il falso mito dell'incendio di New York.

Si sono poi alternate letture di brani biografici, umoristici e storici, mescolando, in maniera simpatica e leggera, aspetti tragici e dolorosi di alcune donne con aspetti invece più scherzosi della nostra vita quotidiana, conditi con ironia sapiente.


Alcune delle letture:
- il primo capitolo del libro di Malala Yousafzai, la giovane pakistana vincitrice del Premio Nobel per la pace, nota per il suo impegno per l'affermazione dei diritti civili e per il diritto all'istruzione delle donne, bandito dai talebani. Nel brano abbiamo scoperto come è stata ferita in un agguato dei talebani.
- l'elogio della minestrina di Lella Costa.
- la storia di Emmeline Pankhurst, fondatrice delle suffraggette,
- un paio di brani scherzosi di Luciana Littizzetto su aspetti quotidiani della vita delle donne (bellezza, invecchiamento),
- due brani e la biografia di Assia Djebar, scrittrice, poetessa, saggista, regista e sceneggiatrice algerina morta nel febbraio del 2015, il tema principale delle sue opere è la condizione della donna in Algeria. E' stata la prima autrice del Maghreb a essere ammessa all'Académie française.
Ed altri brani.


Il pomeriggio doveva essere breve, avevamo pensato a un'oretta, ma il tempo è volato, commentando i brani e prendendo atto di quanto rimane da fare, ma anche sorridendo e chiacchierando.
Abbiamo tirato le 19!!!
E' stata un'esperienza molto positiva che si ripeterà sicuramente.
Al termine ci siamo rifocillate con un buon té e biscotti offerto dal b&b All'Ombra del Ciliegio.