sabato 25 ottobre 2014

Gusta il Lago d'Orta - Storie di pane: dalla dittatura dei semi alla simbologia del pane.

Questa sera Asilo Bianco ci ha stupiti nuovamente con una serata bellissima, all'insegna di uno dei prodotti alimentari più semplici: il pane.

La cornice è stata ancora una volta quella del Museo Tornielli di Ameno, dove è allestita la mostra "I frutti dell'arte", progetto che fa parte del concorso "La scuola per Expo 2015" indetto dal Ministero dell'Istruzione, a cui hanno partecipato alcune classi delle scuole di Gozzano e di Armeno.


Le opere dei ragazzi traggono spunto da 3 artisti di epoche e stili diversi, Leonardo da Vinci, Giuseppe Arcimboldi e Giuliano Mauri, e per realizzarle si sono impegnati a scoprire, capire e analizzare il territorio in cui vivono, quello del Cusio.





La serata è iniziata con la proiezione di un film/documentario della sezione OFF del Festival di Cinema Rurale "Corto&Fieno" dal titolo "Lo spirito del grano. I custodi della terra" di Donato Nuzzo, Fulvio Rifuggio e Isidoro Colluto, che ho trovato molto interessante.
Attraverso una serie di interviste il film documenta l'impegno di alcuni agricoltori, mugnai e panificatori, di ogni parte d'Italia, nel voler perseguire modalità di coltivazione  e lavorazione dei diversi tipi di grano e di cereali il più possibile naturali. Ci racconta anche, però, delle difficoltà derivanti da leggi che impediscono la libera circolazione dei semi, costringendo di fatto gli agricoltori ad acquistarli dalle multinazionali e imponendo così un regime controllato.
Ci si pone anche delle domande circa l'aumento esponenziale delle allergie ai cereali che si sta manifestando in questi ultimi anni.


Prima e dopo il film abbiamo potuto ascoltare i commenti di uno dei registi, che era presente in sala.


Successivamente uno dei monaci benedettini del Monastero di Germagno (nei pressi di Omegna), ci ha parlato della simbologia del pane sia dal punto di vista laico che da quello religioso.
Nelle civiltà mediterranee il pane è simbolo di fatica, del lavoro dell'uomo e rappresenta il cibo per eccellenza. Dovrei dire "rappresentava" perchè ci è stato illustrato come il consumo sia diminuito di quasi l'80%.
Il monaco ci ha parlato anche del Monastero, delle regole di preghiere dei Monaci Benedettini (una sessione addirittura è alla 1 di mattina!) e delle attività che vi si svolgono, alcune delle quali producono confetture e creme che vengono vendute al pubblico (anche via web).

La serata si è chiusa con una degustazione di pani caserecci (di grano duro, di grano saraceno integrale, e di grano e riso) prodotti da Marcus Gasser di Villa Pastori con farine della Cascina Canta di Gionzana (Novara) che abbiamo potuto accompagnare proprio con le marmellate prodotte dal Monastero di Germagno, squisiti entrambi!



I cestini per i pani e le pinze sono prodotti dalla Metallurgica Motta di Omegna.












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