L'ingresso costa 12 euro, poche riduzioni (Tci e Fai e poco altro) ma comprende l'audioguida che per ogni fotografo racconta i fatti salienti della vita e della carriera.
Ascoltando tutto e osservando con attenzione la mia visita è durata un'ora e mezza. Molte le foto.
Qualche foto famosa, ma non molte.
L'itinerario è organizzato per artista, ad ognuno è dedicata una sezione con un massimo di 10-12 foto.
Interessante perchè propone visioni diverse della nostra Italia da parte di fotografi che hanno scattato di passaggio o durante soggiorni lunghi, che hanno scattato di loro iniziativa o perchè gli era stato commissionato, che hanno scattato per documentare o per raccontare.
Momenti della nostra storia che rimarranno fissati per sempre, ringrazio questi artisti per le loro interpretazioni del nostro paese!
Foto di Robert Capa |
Interessante anche perchè mi ha fatto conoscere tecniche che non conoscevo, alcune mi sono piaciute altre meno:
- la camera obscura di Abelardo Morell,
- le foto a colori scattate dai treni di Bernard Plossu, stampate con una tecnica che le rende leggermente sgranate e regala loro uno strano effetto,
- i mix di Art Kane che simulano una scomparsa nelle acque di Venezia,
- la tecnica di Hiroyuki Masuyama, "Painting meet photography", quella che mi ha più affascinato, con le sue sovrapposizioni che sembrano acquarelli.
Opera di Hiroyuki Masuyama |
Altri 3 artisti che mi hanno colpito con le loro opere esposte:
- Salgado e il suo racconto della mattanza,
- Elina Brotherus e i suoi autoritratti,
- Paul Strand e la sua visione dell'Italia di provincia con gli scatti a Luzzara.
Esposte anche opere di molti altri, tra cui Newton, McCurry e Cartier-Bresson.
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