Il cortile
del Palazzo Comunale di Orta San Giulio si affaccia sul lago e, fino a poco
tempo fa, era delimitato in un angolo da uno splendido ed enorme cipresso.
Alcuni
dicono che sia proprio un cipresso la pianta che compare al centro dello stemma
del comune di Orta San Giulio, che è costituito da un orto cintato da un muro
circolare, chiuso da un cancello d’oro.
Altri
dicono che si tratti di un pino o di un larice ma la versione più accreditata è
quella che sia un olmo, sotto al quale compare la scritta “Hortus conclusus”
(giardino chiuso) che, in epoca
medievale, rappresentava il “giardino dello spirito”: la soglia dell’entrata
simboleggia il passaggio dell’uomo dal caos
esterno, dai dubbi e dalle incertezze del mondo alla condizione di
originaria purezza della creazione.
Lo stemma sul balcone del Palazzotto, addobbato in occasione di Ortafiori. |
Nel caso di
Orta, il termine Hortus conclusus starebbe ad indicare un luogo protetto dalla
conformazione geografica del luogo, “recintato” dal lago e dalle montagne.
L’hortus
conclusus era anche un tipico giardino medievale, soprattutto di conventi e
monasteri: una zona verde, coltivata, circondata da alte mura.
Il nome di
‘Orta’ potrebbe quindi anche indicare un luogo autosufficiente, dove si
coltivava la terra affinchè questa producesse frutti per la sopravvivenza degli
uomini.
Infatti, la Riviera di Orta, oltre a possedere un’economia
autosufficiente, era indipendente anche dal punto di vista politico; perciò
appariva come un luogo protetto.
La notte tra il 10 e l'11 novembre del 2013 il forte vento che si è abbattuto su tutto il Cusio ha purtroppo abbattuto il cipresso secolare di Villa Bossi (il Comune di Orta) con grande sconcerto e commozione di tutti i cittadini.
La notte tra il 10 e l'11 novembre del 2013 il forte vento che si è abbattuto su tutto il Cusio ha purtroppo abbattuto il cipresso secolare di Villa Bossi (il Comune di Orta) con grande sconcerto e commozione di tutti i cittadini.
Il cipresso di Orta aveva circa 300 anni. |
Fonte per i testi: Sito del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Borgomanero.
Foto: Manuela Reggiori (c)
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