lunedì 3 novembre 2014

La chiesa di S. Martino di Ingravo a Bolzano Novarese - parte 1

Bolzano Novarese possiede sul suo territorio questo gioiello, che contiene una serie di affreschi tra i più noti del Cusio.

E’ da un po’ di tempo che pensavo di proporvene la storia e stuzzicare così la vostra curiosità, che potrete appagare in questi giorni: infatti, la chiesa è aperta, eccezionalmente, in occasione delle ricorrenze dei defunti (Messe il 5, 6 e 7/11 ore 15) e di S.Martino (Messa il 9/11 ore 11), e quindi è possibile visitarla (NON durante le Messe).


La storia e la struttura.

La chiesetta di S.Martino era la parrocchiale dell’antico abitato di Ingravo e dipendeva dalla Pieve di San Giuliano di Gozzano.
L’esistenza di Ingravo è testimoniata da antiche pergamene che riguardano acquisti, affitti e lasciti di terreni, le cui date sono comprese tra il 992 e il 1362.

Si fa risalire la prima costruzione della chiesa al X-XI secolo in quanto documenti di quel periodo testimoniano le origini e il periodo di maggior attività dell’antico abitato di Ingravo ma anche perchè la figurazione ad archetti pensili dell’abside era una decorazione riscontrata su altre chiese romaniche datate nella prima metà dell’XI secolo.

Verso la metà del XII secolo, il nome di Ingravo scompare dai documenti e si suppone che il paese venne abbandonato o venne distrutto in seguito ad attacchi di nemici o a un incendio.
Più probabilmente, la popolazione si trasferì definitivamente nel pianoro sotto il monte Mesma, in posizione più favorevole, dando origine a “Buletianum”, l’attuale Bolzano Novarese.
Che cosa sia successo esattamente nessuno lo ha ancora scoperto, di certo c’è che nello stesso tempo compare il nome di Bolzano, prima alternato o unito al nome di Ingravo e poi dal 1362 utilizzato da solo per designare il paese.
Nonostante ciò, i Bolzanesi mantennero il culto e la venerazione di questa chiesa e restarono molto devoti ad essa probabilmente per 2 motivi: la presenza di eremiti e religiosi nel luogo (testimoniati da alcuni documenti) e la presenza del vecchio cimitero.
La chiesa è ad unica navata e conserva ancora la forma primitiva: la facciata è a forma di capanna, con apertura a croce in alto, gli stipiti della porta di ingresso sono di serizzo. Su questa porta si hanno notizie scritte: un certo “Giacomo De Bonis fece fare a sue spese la porta di San Martino e costa tra la portina di sasso e le asse di legno 99 lire”.

Questa è una foto molto suggestiva che è stata scattata durante la processione serale del 14 agosto 2012.


I testi sono tratti dal volume: "Bolzano, leggenda, cronaca e storia" (Autori: G.M.Franzosi, C.Frattini, S.Frattini, A.Marietti, V.Mora, D.Valeri).

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