mercoledì 1 aprile 2015

Giornate FAI di Primavera - parte 3 - Il Convento del Monte Mesma

Eccoci alla terza e ultima parte del racconto della nostra mattinata del 21 marzo scorso alle #giornatefai.
Dopo la visita al borgo di Lortallo, non avendo più molto tempo a disposizione, siamo saliti al Monte Mesma con la navetta messa a disposizione gratuitamente dalla Protezione Civile.
Consigliamo, pero’, la bella passeggiata a salire, sul sentiero costeggiato dalle cappelle della Via Crucis che portano al sagrato su cui si aprono la Chiesa e il Convento e dal quale si puo’ ammirare uno strepitoso paesaggio con il lago d'Orta, il Monte Rosa e le colline novaresi.


Il Monte Mesma si trova tra Ameno e Bolzano Novarese e la sua posizione strategica lo rese favorevole agli insediamenti da tempi molto antichi, una fortificazione, infatti, sorgeva qui già nei primi secoli dopo Cristo, e fu utilizzata e modificata più volte. Il colle fu proprietà del Comune di Novara a inizio '200 e poi passò al Vescovo. Fu distrutto nel 1358 per poi essere ricostruito nel '600 come Convento francescano, voluto da due fratelli, frati minori, appartenenti ad una importante famiglia locale (Giovanni Francesco e Bernardino Obicini).
Il convento francescano si trova a circa 600 metri, i territori circostanti un tempo erano coltivati a vigneti che hanno lasciato posto al bosco a seguito dell’abbandono della loro coltivazione.



Passando per l'ingresso a lato della Chiesa, si raggiungono due piccoli chiostri con colonne di granito su tutti i lati. Il primo, con 3 meridiane, è stato progettato per convogliare l'acqua piovana al centro, in modo da raccoglierla, dopo la depurazione, in una grande cisterna.



 La cisterna è collegata con il pozzo che si trova al centro del secondo chiostro.



Sui lati dei 2 chiostri si aprono le porticine di legno delle vecchie celle dei frati utilizzate tempo fa.


Intorno ai due chiostri si trovano il refettorio (che non abbiamo potuto visitare perchè siamo arrivati proprio all'ora di pranzo) e la "stanza dello stufone", con una bellissima stufa in pietra di Oira nera che si caricava dalla stanza adiacente.



Tramite una scala stretta si sale al piano superiore dove si trova il nuovo dormitorio e dove abbiamo potuto ammirare anche una e una biblioteca ricchissima di volumi antichi, alcuni dei quali, aperti sui leggii ci hanno permesso di ammirare le straordinarie tecniche di scrittura figurata.


La biblioteca non è molto ampia ma ricordava quella del libro di Eco "Il nome della rosa"! E' stipata di libri antichissimi, anche molto grandi, quelli aperti avevano foglio di carta pergamena antichissima. E' in corso un grande lavoro di catalogazione dei volumi, non ancora completato.
I libri sono anche arrivati qui grazie a donazioni nel corso degli anni.



La chiesa di San Francesco è semplice, non ha navate ma 4 cappelle che si aprono sul lato sinistro, è per la maggior parte dipinta di bianco in quanto le decorazioni sono state a suo tempo ritenute non adatte al luogo. Gli unici dipinti rimasti sono quelli di due piccole nicchie ai lati dell'altare.


Ringraziamo di cuore i ciceroni che ci hanno fatto da guide, 3 alunni del Liceo Linguistico di Gozzano, nell'ambito di un progetto speciale legato alle Giornate Fai.


Altre foto qui.
Foto di Manuela Reggiori.
Testi tratti dalla dispensa del FAI redatta da Cosetta Dal Cin.

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