Nonostante abbia avuto parecchie occasioni di passeggiare per Ameno e scoprire le sue bellezze, è stata la prima volta che ho potuto visitarla.
La Chiesa, esistente prima del 1600 e successivamente ampliata nel XVIII secolo è abbastanza in buono stato, nonostante gli evidenti segni dell'umidità.
Durante la peste del 1630 fu intonacata e probabilmente usata come lazzaretto. Solamente verso il 1920 gli affreschi originali sono stati riportati alla luce:
La Chiesa di San Bernardino ad Ameno. |
All’esterno, la facciata è in stile barocco decorata da stucchi, entrando colpisce subito l’altare in legno scolpito con l’Immacolata dipinta dal Bertocchino.
Sono rimasta sorpresa nel vedere la particolarità di questa chiesa: ai lati dell'altare è presente un tramezzo in legno decorato che divide la Chiesa. Finora non avevo mai visto questo elemento in altre chiese della zona. Purtroppo non è conservato in maniera ottimale, meriterebbe un accurato restauro che possa riportarlo alla sua originale bellezza...ma si sa che questi interventi costano molto e le casse dei piccoli comuni spesso non possono permetterseli :(
L'altare della Chiesa di San Bernardino ad Ameno, con il tramezzo. |
A causa dell’imminente chiusura della Chiesa non ho potuto visitare la zona retrostante il tramezzo, dove avevo scorto altri affreschi.
Tornata a casa, quindi, mi sono documentata e ho trovato alcune notizie nella guida “Lago d’Orta – Itinerari tra arte, storia e cultura”, a cura di Mauro Borzini, Alessandra Salvini e Fabio Valeggia, da cui sono tratti parte dei testi qui pubblicati.
Ho scoperto che, sulla parete di fondo dell’abside, ci sono due affreschi cinquecenteschi dei Santi Bernardino e Domenico (potete scorgerli nelle mie foto).
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La chiesa sorge praticamente nel giardino della famiglia Obicini, e questo fa pensare che fu costruita per volontà della famiglia: il cancello d’entrata ed il muro di cinta la collegano direttamente con Palazzo Obicini.
Questa famiglia è stata una delle più importanti e prestigiose della Riviera d’Orta, tra il XV e il XVIII secolo. Da ricordare sono Frate Bernardo e Padre Francesco Obicini, fondatori del convento del Monte Mesma (leggere qui)
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