Proviamo a immaginare di vedere i luoghi dei nostri territori con gli occhi degli scrittori, dei pittori e dei poeti, italiani e non, che li hanno visitati e in cui hanno soggiornato, facendosi rapire e ispirare dalla sua bellezza!
Piero Chiara (1913-1986): da " Il silenzio di Orta", 1983.
Isola di San Giulio - Autore del quadro: Pierangelo Vicario |
<<Quando il Creatore ha dato colore al mondo, deve aver usato prevalentemente tinte forti e dense, coprenti.
Ma in qualche luogo, preso da un estro romantico o per vincere una sua divina malinconia, ha impiegato tinte diluite e trasparenti.
Non il nero fumo dell’ira, non il cinabro della passione, o il blu di Prussia venefico, ma solo il cobalto, il rosa, il lillà e il verde pallido.
A Orta per esempio, ha dipinto spargendo acqua, certo benedetta, sul foglio intatto del cielo, e poi spruzzandovi poche gocce di verde e d’azzurro, un frustolo di rosso subito sfumato in rosa e qualche piccolo grumo di bianco.
Così, lago, cielo, colle e monte, muri, embrici e alberi si fondono e sfumano nel nulla come in nessun altro luogo, tremolano dietro un velo di luce, esitano a mezz’aria, quasi miraggio o Fata Morgana sopra incerto orizzonte.
Isola di San Giulio - Autore del quadro: Giorgio Ramella |
Orta, acquerello di Dio, sembra dipinta sopra un fondale di seta, col suo Sacro Monte, alle spalle, la sua nobile rambla fiancheggiata da chiusi palazzi, la piazza silenziosa con le facciate compunte dietro le chiome degli ippocastani, e davanti, l'Isola di san Giulio, simile all'aereo purgatorio dantesco, esitante tra acqua e cielo.
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Poche, caute presenze già ne turbano l’aria: nessun pesce sporge il capo dalle acque, gli uccelli zittiscono nel fogliame, mentre da sempre sgocciola, fresco e vibrante, il divino acquerello>>
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