venerdì 14 novembre 2014

S. Martino di Ingravo a Bolzano Novarese - parte 5 - Gli affreschi del presbiterio

Eccoci all'ultima parte di questa veloce carrellata sulla Chiesa di S.Martino di Ingravo a Bolzano Novarese.
Spero di aver stuzzicato un pochino la curiosità dei miei - due - lettori :)
Contattatemi se siete interessati a una visita (gratuita).
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Sulla parete di destra, all’inizio del presbiterio, si trova un affresco attribuibile a Francesco Cagnola che raffigura la Beata Panacea in una sua iconografia tipica: in ginocchio, con l’aureola raggiante tipica dei beati, mentre sta pregando e viene assalita e uccisa con un fuso dalla matrigna.

Alla famiglia Cagnola, e ancora a Francesco, va attribuita la fatica dell’affrescare il presbiterio, nel 1507, con la decorazione tradizionale del settore presbiteriale delle chiese di quel periodo.
In alto, divisa in 2 momenti, l’Annunciazione, nella conca Dio Padre nella mandorla e in basso la teoria degli apostoli.

Nell’Annunciazione, molto simile a quella della chiesa della Trinità di Momo, la Vergine è inginocchiata dietro a un leggìo. Lo scorcio è un pò incerto: è evidente che, pur essendo stato a Milano con il padre, Francesco non conosceva ancora perfettamente l’uso della prospettiva.

Nella conca dell’abside si trova raffigurato il Dio Padre nella mandorla, circondato dai simboli degli Evangelisti. Si tratta di rappresentazioni tradizionali, risalenti ancora all’epoca bizantina romanica e abitualmente dipinte nella conca absidale delle chiese.



Anche quella di rappresentare gli apostoli nell’abside è una scelta tradizionale, mentre l’ordine della rappresentazione si rifà a una vecchia leggenda del V secolo, secondo la quale gli apostoli si radunarono per decidere quale doveva essere il messaggio di fede da trasmettere, definito come il credo, chiamato ancora oggi “Simbolo degli apostoli”. Ad ognuno di essi fu attribuita una frase, secondo l’ordine della quale vengono raffigurati intorno all’altare. In questo affresco, oltre che per la frase, che su alcuni è ancora leggibile nel libro aperto, vengono riconosciuti o per qualche scritta o per qualche simbolo.
Ecco l’ordine in cui sono rappresentati: il primo a sinistra è San Pietro, riconoscibile per la chiave, seguono S.Andrea con la croce, S.Giacomo Maggiore riconoscibile per l’appellativo “maior”, S.Giovanni, S. Taddeo e S.Giacomo Minore individuati per la scritta sul libro a loro attribuita, S.Bartolomeo riconoscibile per il coltello simbolo del suo martirio, seguono S. Filippo, S.Matteo, S.Simone e S.Tommaso caratterizzati anch’essi per alcuni simboli o scritte.

I testi sono tratti dal volume: "Bolzano, leggenda, cronaca e storia" (Autori: G.M.Franzosi, C.Frattini, S.Frattini, A.Marietti, V.Mora, D.Valeri).

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