domenica 20 luglio 2014

OT - bellezze d'Italia: la via Julia Augusta in Liguria.

Abbiamo trascorso 3 giorni in Liguria e abbiamo avuto la fortuna di trovare un B&B molto ospitale in una posizione fantastica con un terrazzo proteso sul mare, allietato da tante piante di specie diverse e due pini marittimi che elargiscono un'ombra provvidenziale: si trova sulla Via Julia Augusta, costruita nel 13 a.C. per volere dell’Imperatore Augusto per collegare Roma alla Gallia meridionale, in quel tratto tra Alassio e Albenga che è uno dei percorsi storici-naturalistici a picco sul mare tra i più suggestivi della Liguria.
Questa strada romana è stata l’unica via di comunicazione di terra che attraversava il ponente ligure fino al primo Ottocento, quando si iniziò la costruzione della attuale via Aurelia.



Uscendo da Alassio seguendo le indicazioni per Solva, si arriva sul panoramico Piazzale di S.Croce, che prende il nome dalla chiesetta menzionata per la prima volta in una bolla di papa Alessandro III del 1169, come priorato appartenente al monastero benedettino dell’isola Gallinaria.

La chiesa di S. Croce
Della costruzione originaria rimane poco (abside e fianco sinistro), in epoche diverse si sono aggiunti il portale laterale e il porticato. La chiesa andò in rovina nel corso dei secoli e fu restaurata negli anni Settanta. Dal piazzale si passa sotto un arco in pietra, definito da uno scrittore “The Portal to Paradise” e si procede lungo una stradina stretta (ci puo' passa un unico veicolo non troppo grande) purtroppo molto dissestata e poco curata, mentre invece potrebbe essere valorizzata quale percorso sia per passeggiate a piedi che in bicicletta.
Come al solito non si riesce a capire come le bellezze naturali e le vestigia storiche del nostro Paese, se valorizzate e comunicate con cura, potrebbero aiutarci a riguadagnare la posizione persa nella graduatoria delle mete preferite dai turisti.

The Portal to Paradise
Proseguendo immersi nella profumata vegetazione mediterranea, si raggiunge la chiesa di Sant’Anna ai Monti, antichissima, prima parrocchia di Alassio, edificata, sembra, prima del Mille anche se non c'è ancora certezza sul periodo della sua fondazione che, di sicuro, è legata alla presenza di un piccolo insediamento abitato, forse la prima Alassio, di cui ora rimangono solo rovine mai restaurate o preservate.



La chiesa di S. Anna ai Monti

Nel corso dei secoli la chiesa ha subito danneggiamenti ed è stata adibita anche ad uso agricolo, poi fu restaurata negli anni Settanta.

Passeggiando, una mattina l'ho trovata aperta e ho scambiato due parole con chi stava in quel momento pulendo il cortile antistante da sterpi, cartacce e siringhe :(((
Ho chiesto se potevo vedere l'interno, e molto gentilmente sono stata introdotta in un locale dove si trovano parti di affreschi molto rovinati.
 
 


Mi è stato spiegato che ora la chiesa è proprietà privata e probabilmente si procederà a un ulteriore restauro, soprattutto di una nicchia dove la parete sconfina nella roccia e dove si presume esista un affresco nascosto dai successivi intonaci.
Alle spalle della chiesetta, sulle pendici della collina, ci sono ancora i resti della prima Alassio, ma nessuno si è mai preoccupato di renderli visibili e valorizzarli.
Continuando la passeggiata si arriva al nostro B&B Oasi, la strada proseguirebbe poi per Albenga ma, purtroppo, dopo qualche centinaio di metri è interrotta da una frana dal mese di Aprile 2014 e non è stata ancora ripristinata e messa in sicurezza.


Itinerari suggeriti:

1. percorso semplice e turistico: percorrere la via Julia Augusta da Alassio verso Albenga partendo dalla chiesa di Santa Croce (20 min. in salita a piedi da Alassio oppure si usa l'auto e la si lascia nel posteggio gratuito sul piazzale) per giungere a Vadino lungo la strada romana, ritorno a piedi o in autobus (andata: 1 ora e mezza).

2. percorso ad anello, più impegnativo, anche questo molto panoramico, ideale per amanti di trekking e mtb: si parte da Santa Croce, si prende il sentiero Santa Croce - Monte Bignone (segnavia punto rosso), quando si giunge a un trivio si prosegue verso la discesa lungo la balconata (segnavia onda), tracciato panoramico che scorre in cresta parallelo alla strada romana, fino a incrociare l'Alta Via Baia del Sole (segnavia doppio pallino rosso). A questo punto si scollina verso la piana di Albenga, si raggiungono il Pilone romano e i resti del teatro (in terreno privato); svoltando a destra si scende su asfalto fino a una piccola cancellata bianca. Scesi pochi gradini, ci si ritrova in mezzo all'area di sepoltura romana e al percorso originale della via Julia Augusta. Il ritorno verso Alassio è su uno sterrato pianeggiante (3 ore circa).

Alcune parti di testo e gli itinerari sono stati tratti da:
www.alassio.eu
www.savona.mentelocale.it



domenica 6 luglio 2014

Impara l'arte...

Non ho avuto una formazione "artistica", non conosco e non seguo gli sviluppi dell'arte contemporanea, e mi sento sempre un po' fuori posto quando vado a vedere la mostra di un artista moderno, pero' mi piacciono le cose belle, belle per me, ovviamente, quelle che mi danno un'emozione, quelle che mi fanno vibrare le corde dell'anima, quelle che creano un moto interiore.


Opera di Claudia Maina.


Studi Aperti, la rassegna (di cui ho già parlato) organizzata da Asilo Bianco che si è svolta da venerdì pomeriggio a domenica sera, ha saputo davvero coinvolgermi.
Un museo diffuso che per quasi 3 giorni ha mescolato arte contemporanea, letteratura, design e architettura.
La decima edizione aveva come titolo "Food connection" e rimandava alle tematiche affrontate da Expo2015.
Tutte le iniziative erano incentrate sulle connessioni tra creatività e cibo, erano gratuite e  si sono svolte in numerose location, pubbliche e private, nel comune di Ameno.

Venerdì ho assistito all'inaugurazione (vedi post).
Domenica ho trascorso mezza giornata camminando, finalmente con la lentezza che ogni tanto ci dovremmo concedere, tra le vie di Ameno, che già da solo è una piccola opera d'arte a cielo aperto, iniziando alle 9.30 con la "Colazione con l'autore".

Davide Vanotti
Davide Vanotti, scrittore e insegnante, è curatore delle attività letterarie di Asilo Bianco e di Studi Aperti.
Ha incontrato il pubblico nel cortile della sua abitazione, il Vecchio Asilo di Ameno che ha aperto per questa occasione, per una lettura di un paio di brani tratti dal suo blog "I diari di Malidor", dalla sezione "ricettario", dove coniuga l'arte culinaria con quella letteraria.
Due ricette semplici, con ingredienti semplici e di stagione, descritte sapientemente,  parole con cui l'autore è riuscito a dipingere un quadro che si colorava a poco a poco davanti a noi.
Alla fine delle letture una colazione con la fugascina e una ricotta preparata da Davide con uvette, miele e una punta di limone: squisita!

Ho poi girovagato per le viette entrando in tutti gli spazi allestiti che trovavo aperti (clicca qui per la raccolta di foto).

Opera di Alba Folcio.

Alle 11.00, infine, ho avuto modo di visitare un'altra abitazione privata, Villa Pastori, proprietà di tedeschi che l'hanno adibita a struttura ricettiva, in quanto vi si è svolto un concerto per pianoforte.
Dal centro del paese, seguendo il percorso guidato sono arrivata al grande giardino che si stende verso le colline per poi entrare in un cortile sul quale si affaccia un laboratorio di stamperia.

La stamperia di Villa Pastori
La pianista era la giapponese Satoko Kato, che ha studiato ad Osaka, Amsterdam e Zurigo, ha vinto parecchi premi internazionali, ha suonato in tutto il mondo, è direttrice artistica di una serie di concerti ed insegna. Sono arrivata che stava ancora provando.

Satoko Kato

Il concerto, che si è svolto in un grande spazio con il tetto a vista in legno, chiuso da vetrate che si affacciano sul verde circostante, è stato molto coinvolgente, con brani anche difficili, ma che, per la maggior parte, mi sono piaciuti.
Gli ultimi due sono stati accompagnati dalla proiezione di un filmato che rappresentava lo scorrere dell'acqua e che ben si integrava con il brano che la musicista stava suonando.


Per chiudere la mattinata sono passata dallo studio di Giancarlo Bedoni che è stato una vera sorpresa: attrezzi e macchinari del tempo che fu, ancora utilizzati per dare forma al legno e tante opere esposte!

Lo studio di Giancarlo Bedoni.
La sera non ho saputo resistere al richiamo del blues: al parco neogotico di Ameno, in centro, si sono esibiti i Blue Stuff, che hanno chiuso la Xma edizione di Studi Aperti.


Questo gruppo (col quale ha collaborato anche Edoardo Bennato) è nato nel 1982 per volere di Mario Insenga, il batterista, un vero personaggio da palcoscenico, che ci ha spiegato la storia di ogni brano coinvolgendoci così ancor di più nella musica.



Peccato che si sia scatenata la pioggia che ci ha fatto scappare...

Sono 8 anni che vivo a Bolzano Novarese e per i soliti mille motivi che ci impediscono sempre di dedicarci a noi stessi, non avevo mai vissuto così a fondo una giornata a Studi Aperti, me ne dispiaccio, nella consapevolezza che nei prossimi anni questo evento sarà per me una tappa imprescindibile!

Ps: ho tratto le informazioni sugli artisti dal programma ufficiale di Studi Aperti edito da Asilo Bianco.

venerdì 4 luglio 2014

L'inaugurazione degli "Studi Aperti" di Asilo Bianco

Sono appena tornata dall'inaugurazione della rassegna di arte contemporanea,design e architettura giunta alla sua 10ma edizione che terminerà domenica 6 luglio.

Asilo Bianco è una associazione culturale, nata dalla volontà di un gruppo di artisti, che vuol essere osservatorio permanente sulla cultura contemporanea e laboratorio di sperimentazione artistica, aperta alle esperienze e al confronto sui temi della contemporaneità (cit. www.asilobianco.it). L'associazione è molto attiva sul territorio e ha in gestione anche il Museo dell'Arte e della Tornitura del Legno (leggi post).

Studi Aperti è un festival multidisciplinare organizzato da Asilo Bianco che quest'anno ha come titolo "Food connection", per rimandare alle tematiche affrontate da Expo2015.
Tutte le iniziative saranno incentrate sulle connessioni tra creatività e cibo e si svolgeranno in innumerevoli location, pubbliche e private, nel comune di Ameno.


L'inaugurazione si è svolta al museo Tornielli, che è una cornice davvero suggestiva per allestimenti e installazioni.


Il Sindaco di Ameno, Roberto Neri, ha aperto gli interventi, seguito poi da Enrica Borghi, che guida Asilo Bianco. Sono intervenuti anche 2 dei curatori delle varie iniziative.
L'intervento principale è stato quello di  Alberto Alessi che ha illustrato un progetto che, dopo tanti anni di incubazione e preparazione, è venuto alla luce questa primavera.


Il sogno di Alessi era quello di produrre un vino nella zona del lago d'Orta, che fosse un vino di eccellente qualità, del tipo chardonnay e pinot, ma realizzando una produzione limitata.
Per far questo ha rilevato una proprietà abbandonata in zona Pettenasco (Cascina Eugenia) ristrutturandone la parte architettonica e riqualificando il terreno, inselvatichito, portandolo ad essere nuovamente vivo, coltivandolo a vigna seguendo i principi della biodinamica.
La sala principale del museo Tornielli è dedicata a questo progetto.


Alessi ha raccontato la nascita e lo sviluppo di questo progetto. La prima vigna è stata piantata nel 2006, ma ci sono voluti diversi anni prima di poter commercializzare il vino (maggio 2014).


Poi ha raccontato anche la nascita della bottiglia, dichiarando di avere avuto dubbi all'inizio sul farne un oggetto di design perchè, spesso, "bottiglie ed etichette molto elaborate dicono che il vino ha qualcosa da nascondere" (cit.) però alla fine non ha potuto esimersi dal raccogliere l'eredità di tanto nome nel settore del design.
Uno spunto alla forma innovativa è arrivato da Leonardo da Vinci (ecco perchè la bottiglia si chiama "Leo") anche se, a seguito di ricerche storiche, tale forma risale a periodi ben più antichi.
 

Voi che cosa ne pensate?

Tante notizie interessanti sul progetto e sulla bottiglia le trovate qui.

Ad Ameno, naturalmente, non poteva mancare il sottofondo musicale: solo guitar jazz con Morethanstrings.












giovedì 3 luglio 2014

Expo 2015 - Dettagli operativi sulla promozione turistica del Piemonte

Lo scorso 13 giugno avevo partecipato a un incontro alla Camera di Commercio di Novara dove si era iniziato a parlare in modo concreto delle possibilità di promozione delle attività legate al turismo della Regione Piemonte (leggi post).

Il 2 luglio, sempre in Camera di Commercio a Novara, è stato presentato un programma operativo più dettagliato.

 Rovellotti, della Camera di Commercio di Novara e, a sinistra, Josep Ejarque, direttore generale di Explora.
E' stata illustrata la strategia di marketing e di comunicazione di Explora (la destination management & marketing organization partecipata da Expo, dalla Regione Lombardia e dal sistema camerale lombardo) che investirà circa 4 mio di euro nel 2014 e 5 mio nel 2015., per il 60% online.





Ejarque ha sottolineato che Expo deve essere vissuta come occasione per riposizionare l'Italia sul mercato del turismo, dove ha perso diverse posizioni, e per Lombardia e Piemonte questa occasione è rafforzata dalla vicinanza dei territori.




Ejarque ha precisato che la maggior parte del turismo di Expo sarà "leisure", e che la parte business sarà legata alle delegazioni e al sistema delle camere di commercio, solo un 10% inoltro sarà legato al turismo piccolo congressuale.
Questo è importante da sapere affinchè gli operatori turistici stabiliscano in modo corretto le loro politiche commerciali.
La chiave per costruire un futuro positivo per il turismo anche DOPO Expo è quella di introdursi in nuovi mercati, ed è quello che Explora sta già facendo (si stima che il 40% del turismo arriverà da circa 22 mercati stranieri).

E' stato in seguito spiegato di nuovo il concetto dei Club di Prodotto (vedi post del 13 giugno) che sono stati aggiornati rispetto alla presentazione precedente, li trovate qui sotto.


E' stato ribadito che Explora, in quanto "figlia delle imprese" (cit.) non effettuerà promozione del territorio ma "del territorio attraverso le offerte degli operatori" (cit.).
Ecco uno schema semplificato dei prezzi per partecipare, i costi sono indicativi e vanno trattati direttamente con Explora.



Sono state distribuite delle schede di manifestazione di interesse da compilare e restituire ad Explora, per avere maggiori informazioni circa i prezzi e le caratteristiche che bisogna avere per poter partecipare ai vari Club di Prodotto (questo per poter garantire un certo standard di qualità dell'offerta).


Sul sito della Camera di Commercio di Novara si trovano ulteriori informazioni, le chart presentate da Explora e le schede di interesse.