giovedì 3 settembre 2020

Rimanere senza fiato...

 ... e così sentirsi ripagate dalla fatica!

In realtà la passeggiata alla Croce di Egro, se si parte dalla chiesetta del piccolo borgo, è veramente poca cosa perchè sono soltanto 600 metri, ma ... poi ve li racconto...

Come prima cosa vi voglio mostrare il panorama mozzafiato che mi si è presentato davanti agli occhi una volta arrivata:


Con lo sguardo si puo' abbracciare tutto il nostro piccolo e romantico Lago d'Orta!

(cliccate sulla foto per vederla meglio!)

Nonostante le mie vertigini mi sono spinta coraggiosamente fino alla Croce, che è stata installata dagli abitanti di Egro "a memoria dei propri cari".


E veniamo al tratto di strada che dalla piccola chiesetta di Egro arriva alla Croce.

Prima di tutto c'è da dire che bisogna posteggiare l'auto un po' prima di arrivare alla piazzetta, perchè non c'è posto, io ho lasciato la moto proprio a fianco della chiesetta.


Dalla piazzetta il sentiero è molto ben segnalato e quindi non c'è pericolo di perdere la strada, ci sono dei cartelli lungo tutto il percorso, che pero' all'inizio si presenta più come una pietraia che come un sentiero, quindi assolutamente niente sandali o infradito ma una scarpa da tennis sostenuta se proprio non si vogliono mettere degli scarponcini.



L'ultimo tratto è una discesa fatta a gradoni anche abbastanza alti, alcuni scolpiti nella pietra, per fortuna c'è un corrimano in legno, ma fate attenzione perchè alcuni rami sono instabili. Le bacchette potrebbero aiutare.


Ecco la foto mentre stavo risalendo, mi sono fermata a lasciare anche il mio pensiero in uno dei libricini che trovate nel contenitore vicino a una panchina.


Questo punto panoramico è inserito in parecchie passeggiate più lunghe che si possono percorrere sulla sponda occidentale del Lago d'Orta.



 Foto di proprietà di Manuela Reggiori








domenica 19 luglio 2020

Di quando vedi la cometa Neowise ma sei senza macchina fotografica...

Da qualche sera cerco un punto di osservazione per ammirare lo spettacolo della cometa Neowise, dato che da quello che ho letto è visibile a occhio  nudo.
Ma finora niente...
Niente da San Giuliano, la chiesa di Gozzano che, sorgendo su una piccola altura, permette una buona vista del cielo, niente da alcuni punti di osservazione intorno al lago, niente perfino dal Mottarone, ma le serate erano incorniciate da nuvole di vario tipo che impedivano l'osservazione.
In realtà ero andata un po' a caso, sapendo solo che la stella era visibile verso Nord Ovest.
Alla fine mi sono documentata sulla esatta posizione scoprendo che potevo tenere come punto di riferimento l'Orsa Maggiore e quindi ho riprogrammato un'uscita al Mottarone in una serata serena.
Ma ieri tornando da mia mamma verso casa, mi è venuto in mente che potevo fare una deviazione verso Tornavento, dove una deliziosa piazzetta è balcone naturale verso la vallata del Ticino, da cui si ammira il panorama fino alle Alpi, quando il cielo è limpido.

il panorama dalla piazzetta di Tornavento
Avvicinandomi al paesino rimango sconcertata prima di tutto dal fatto che è cambiata la viabilità  e quindi devo fare alcune deviazioni, ma questo sarebbe il meno, la cosa più impattante è stato il numero abnorme di auto posteggiate ovunque, che mi ha fatto pensare fosse in corso di svolgimento uno spettacolo oppure la festa patronale.
Riesco a trovare fortunosamente un parcheggio e mi dirigo alla piazzetta dove mi ritrovo in mezzo a un assembramento fuori dal comune con gente stipata nel pub e al ristorante e in ogni pertugio della piazza, tale da farmi pensare che sarebbe stato meglio girare sui tacchi e andarmene a casa.
Decido invece di fermarmi, sedendomi sul bordo della piazzetta, da cui ho scattato la foto col cellulare e aspettando pazientemente il buio in mezzo a papà che trattenevano i figli desiderosi di andare a casa perchè di lì a breve si sarebbe vista la cometa di Halley, ragazzini urlanti, ecc.ecc.
Scopro che la maggior parte delle persone è lì proprio per vedere la cometa ma, dato che a un certo punto non ne posso più, e che secondo me sulla piazza c'è troppa luce, scendo per la stradina che porta al canale, dove ci sono altre persone addossate a un muro che, però, presenta alcuni punti luce incassati che disturbano un po'.
Mi metto davanti a uno di questi per oscurarlo, vicino a una coppia che sta osservando facendo commenti sulla cometa.
Strizzo gli occhi, vedo il Grande Carro e cerco il punto dove dovrei incontrare Neowise e infatti MI SEMBRA di scorgerla, ma la mia miopia, nonostante la correzione delle lenti, non mi permette di esserne certa. La scia sembra lunga ma sono dubbiosa e dopo qualche minuto chiedo alla coppia vicino a me, se non altro per essere sicura di star guardando la stella giusta! :DDD
Molto gentilmente la signora mi rassicura e mi offre il binocolo: ho la mascherina e mi lavo le mani col gel sempre in borsetta e osservo e...
MERAVIGLIA DELLE MERAVIGLIE, è lei, nitida, vicino a un'altra stellina, ha la coda molto lunga, sono affascinata, non avrei potuto comunque fotografarla con la mia G5X, e quindi rimarrà uno spettacolo impresso nella mia memoria per sempre, e solo per me, uno dei grandi spettacoli della natura per i quali vale la pena affrontare ogni nuovo giorno col sorriso, nonostante tutto.

mercoledì 1 luglio 2020

Bolzano Novarese, il Lago d'Orta e il Google Trekker

Sabato 27 Giugno, a Orta San Giulio, è stato presentato il progetto Google Trekker relativo al territorio del Lago d'Orta.

Ho provato a indossare il Trekker!
Finalmente è stato reso pubblico il grande lavoro svolto in questi mesi da volontari e amministrazioni comunali per permettere la tracciatura dei sentieri di tutta la zona del Cusio, che renderà possibile la loro visualizzazione sulle piattaforme Google Maps e Google Earth.

I sentieri mappati di Bolzano Novarese
L'Amministrazione Comunale di Bolzano Novarese ha aderito con entusiasmo e nell'agosto 2019 ha ricevuto i volontari dell'AIB di Pettenasco, promotori dell'iniziativa insieme a Google, che hanno illustrato l'ambizioso progetto.

In quell'occasione mi sono resa disponibile a collaborare alla mappatura dei sentieri nel caso non ci fossero stati abbastanza volontari.
Ho provato a indossare lo zaino utilizzato per l’acquisizione delle immagini: si chiama Trekker, è dotato di 15 fotocamere posizionate nella parte superiore che permettono una visione a 360° dei sentieri percorsi e pesa una ventina di kg.

Il programma Google Trekker Loan di Street View ha permesso la realizzazione del progetto in quanto consente di rilevare e mappare il territorio e di visualizzare su Google Maps le immagini sferiche di elevata qualità del percorso tracciato.

La visualizzazione su Google Maps del sentiero che porta alla Torre di Buccione

Le tracciature dei percorsi sono state fatte tra Agosto e Novembre 2019 su tutto il territorio del lago d’Orta e sono state catalogate le immagini sferiche di più di 1000 km tra sentieri, corsi d’acqua, centri storici, parchi, spiagge, lungolaghi.

Le tracciature a Bolzano Novarese sono state effettuate da diversi volontari, non c'è stato bisogno di me, forse dovrei dire "per fortuna", visto il peso del Trekker!!!


I volontari di Bolzano Novarese


I sentieri tracciati nella zona della Chiesa di San Martino



La presentazione del progetto a Orta San Giulio, alla presenza dei Sindaci dei comuni interessati.

Durante la presentazione è stato proiettato il video promo del progetto:
https://www.youtube.com/watch?v=HJ1VpnaSd3E




mercoledì 24 giugno 2020

Langhe e Lavanda - 24/6/2020

Se qualche motociclista ha intenzione di approfittare degli ultimi giorni di fioritura della lavanda per farsi una gitarella a Sale San Giovanni, prima che i fiori vengano colti, consiglio la lettura della mia esperienza per decidere con consapevolezza :)



Sono partita facendo autostrada perchè volevo avere più tempo per girare nelle Langhe :) Fino ad Asti e poi statale fino ad Alba per proseguire per la prima tappa che mi ero programmata: la Cappella del Barolo a La Morra.
Non ho trovato cartelli relativi alla Cappella ma a casa ho scoperto che originariamente si chiamava Cappella di Santissima Madonna delle Grazie, chiamata anche Cappella delle Brunate, quindi prendete nota.
Sapevo che era a La Morra e quindi ho seguito per il paese, tra strade veramente belle e panoramiche, facendo una sosta alla famosa panchina rossa gigantesca per un paio di foto.



Ho poi chiesto indicazioni e sono riuscita ad arrivare fortunosamente alla Cappella perchè la stradina diventa sterrata, è in discesa con curve, e piena di buche e grossi sassi, e si restringe.
Prima di uscire dal paese bisogna deviare a sinistra verso LOCALITA' FONTANAZZA.
Alla fine arrivo alla cappella, che non è mai stata consacrata, e che all'interno è vuota: si trova sul bordo di una stradina stretta, il piccolo parcheggio è sterrato.


In realtà avrei dovuto arrivare da sud, quindi dopo Alba vi suggerisco di non lasciate la SP3bis, non seguite i cartelli per La Morra e proseguite, passate Garbelletto e svoltate a destra per raggiungere la Cappella. Da sud la strada è migliore, ha qualche pezzetto sterrato ma fattibile.

Proseguendo verso Sale San Giovanni si passa da Barolo e si percorrono strade veramente belle immerse nei vigneti delle Langhe.



Sale San Giovanni viene definito, in qualche articolo online, come la Provenza Piemontese: mi sono lasciata attrarre dalla prospettiva e l'aspettativa era molto alta.
Arrivando si è accolti subito da un piccolo filare di fiori, la strada è abbastanza sgombra, ma sono già le 12.30, scopriro' che la gente è già tutta sul posto, sì perchè dietro una curva compare una fila di macchine posteggiate sulla strada, un grande parcheggio sulla sinistra, e gente ovunque.
Vado avanti per capire meglio e arrivo a Sale delle Langhe, il paesino successivo, dove non trovo un bar aperto per mangiare ma per fortuna un panettiere dove mi prendo della focaccia e un paio di dolci. Torno indietro, vedo un campo di lavanda con macchine una sopra l'altra posteggiate davanti.

Sulla sinistra della foto vedete le auto, erano posteggiate anche lungo tutto il lato strada del campo.

Lascio la moto poco più avanti e cerco un posto all'ombra per mangiare e bere, ero in moto dalle ore 9.00....
Mi ero scaricata questa cartina dal sito del comune ed ero convinta che un pezzo fosse praticabile in auto-moto ma invece no, la strada è asfaltata, è stato creato un percorso agrobiologico chiuso ai veicoli, con tre giri diversi: verde, arancione e blu.



Chiedo ad alcune persone all'ombra sul prato che mangiano vicino a me e mi consigliano il percorso verde e decido di percorrerlo (ci sono anche i percorsi arancione e blu):
7 km,
non ho bauletti sulla moto quindi
7 km con indosso pantaloni da moto, su un braccio il casco, il giaccone nell'altra mano...

Primo consiglio per i motociclisti: decidete di avventuratevi sui percorsi a piedi solo se avete modo di lasciare abbigliamento pesante e casco nei bauletti della moto, a inizio luglio vengono colti i fiori e bisognerà aspettare l'anno successivo. Se fa caldo non è pensabile di fare i percorsi con la roba da moto in mano.
Inoltre: su 7 km ci sono solo 2 fontanelle di acqua, nessuna negli ultimi 2 km. Nessuna panchina, nessun bagno, nessun punto di ristoro.
Portatevi bottigliette di acqua da riempire.
L'inizio del percorso verde è per i primi 1,5 km su asfalto (nella cartina lo vedete in grigio, è denominata STRADA PROVINCIALE ed è l'ultimo pezzo che ho percorso in moto prima di arrivare al punto di partenza), in salita, sotto al sole, a bordo strada, senza percorso pedonale, senza carreggiata di emergenza, senza alcun panorama di lavanda. Si gira poi verso l'interno.
Il percorso è in senso antiorario.
Eventualmente voleste farlo in senso orario potreste fare l'ultimo pezzo, sulla statale, in discesa.
Cercate di arrivare presto la mattina, io l'ho fatto tra le 13 e le 15 ed è stato massacrante.
Nei 7 km del percorso sono circa 3 i punti veramente interessanti.



Per il resto un bel percorso da passeggiata, panoramico, ma francamente non ci ho trovato nulla di speciale.
La fine del percorso verde porta di nuovo al posteggio.
Segnalo una fontanella all'ingresso del cimitero, è acqua dell'acquedotto, potabile.
Oggi la temperatura era alta, un bellissimo sole, ma all'arrivo ero veramente sfinita...

Io all'arrivo, pronta per il camposanto, ero sfinita...

Il mio percorso di oggi




venerdì 15 maggio 2020

ll B&B e il COVID-19 - RIAPERTURA 18 MAGGIO 2020

DAL 18 MAGGIO il B&B puo' riaprire: inizialmente solo per Ospiti Piemontesi, dal 3 giugno per tutti.

E' stato emesso un protocollo che ci è stato inviato da Regione Piemonte per le procedure di sicurezza, che naturalmente verranno adottate anche da noi.

Per garantire il distanziamento sociale PER I PRIMI MESI DI APERTURA DOPO L'EMERGENZA il nostro B&B si proporrà IN USO ESCLUSIVO a una coppia/famiglia alla volta (soggiorno minimo di 2 notti) in modo da avere tutto lo spazio a disposizione senza contatti con persone estranee.

Scriveteci per ulteriori dettagli circa le procedure di sicurezza e l'ospitalità.

Venite a scoprire le bellezze naturali e artistiche dei nostri territori, potete documentarvi qui sul blog, sul nostro sito o sulla nostra pagina facebook.

Vi aspettiamo!

Manuela
Cell. 335.5716654
www.allombradelciliegio.it


Il B&B All'Ombra del Ciliegio

lunedì 20 aprile 2020

Orta, acquerello di Dio (Piero Chiara)

Siamo al 42mo giorno di chiusura del B&B, #restiamoacasa ma possiamo viaggiare con la fantasia!

Proviamo a immaginare di vedere i luoghi dei nostri territori con gli occhi degli scrittori, dei pittori e dei poeti, italiani e non, che li hanno visitati e in cui hanno soggiornato, facendosi rapire e ispirare dalla sua bellezza!

Piero Chiara (1913-1986): da " Il silenzio di Orta", 1983.


Isola di San Giulio - Autore del quadro: Pierangelo Vicario

<<Quando il Creatore ha dato colore al mondo, deve aver usato prevalentemente tinte forti e dense, coprenti.
Ma in qualche luogo, preso da un estro romantico o per vincere una sua divina malinconia, ha impiegato tinte diluite e trasparenti.
Non il nero fumo dell’ira, non il cinabro della passione, o il blu di Prussia venefico, ma solo il cobalto, il rosa, il lillà e il verde pallido.
A Orta per esempio, ha dipinto spargendo acqua, certo benedetta, sul foglio intatto del cielo, e poi spruzzandovi  poche gocce di verde e d’azzurro, un frustolo di rosso subito sfumato in rosa e qualche piccolo grumo di bianco.
Così, lago, cielo, colle e monte, muri, embrici e alberi si fondono e sfumano nel nulla come in nessun altro luogo, tremolano dietro un velo di luce, esitano a mezz’aria, quasi miraggio o Fata Morgana sopra incerto orizzonte.


Isola di San Giulio - Autore del quadro: Giorgio Ramella

Orta, acquerello di Dio, sembra dipinta sopra un fondale di seta, col suo Sacro Monte, alle spalle, la sua nobile rambla fiancheggiata da chiusi palazzi, la piazza silenziosa con le facciate compunte dietro le chiome degli ippocastani, e davanti, l'Isola di san Giulio, simile all'aereo purgatorio dantesco, esitante tra acqua e cielo.

Orta San Giulio-Piazza Motta - Autore del quadro: Pierangelo Vicario

Il silenzio si addice a Orta, perché pare basti un frastuono, un rimbombo o un urlo a rompere il sipario di mussola sul quale è dipinto il suo paesaggio.
Poche, caute presenze già ne turbano l’aria: nessun pesce sporge il capo dalle acque, gli uccelli zittiscono nel fogliame, mentre da sempre sgocciola, fresco e vibrante,  il divino acquerello>>

Isola di San Giulio - immagine tratta dal sito FieldstoneArt


sabato 4 aprile 2020

Un Supervulcano in Valsesia


I nostri territori, di rara bellezza naturalistica, vantano tante ricchezze artistiche e propongono molte iniziative culturali ma non è finita: poco lontano dal nostro amato Lago d’Orta è stato scoperto, una ventina di anni fa, un SUPERVULCANO fossile.
Questa caratteristica particolare del terreno ha anche positive ricadute sulla coltivazione dei vigneti.

Molti geologi vengono a studiare le rocce della Valsesia

Rocce della Valsesia
Ma cos’è un Supervulcano? 
Non lo sapevo, mi aiuto con Wikipedia e capisco che è una di quelle 10-12 grandi aree al mondo, dal  diametro di varie decine di chilometri, che si sono formate dopo che un’eruzione ha svuotato un vulcano e lo ha fatto sprofondare. Sono strutture che non sono dei veri e propri vulcani e all’interno delle quali ci possono essere vari crateri o altre formazioni quali geyser, fumarole, sorgenti termali, ecc. Alcuni esempi sono il parco di Yellowstone (Usa) e i Campi Flegrei (zona di Napoli).

La zona dei Campi Flegrei (Napoli)
Il territorio del Sesia Val Grande Geopark contiene una straordinaria varietà di rocce e forme del paesaggio che derivano da diversi processi geologici: tutta l'area mostra gli effetti delle numerose trasformazioni accadute in centinaia di milioni di anni.

Il prof. Silvano Sinigoi, professore di Petrografia all’Università di Trieste, ha studiato la geologia del territorio valsesiano dal 1979, continuando gli studi del prof. Giorgio Rivalenti, professore di Petrologia e Petrografia dell'Università di Modena (un pioniere degli studi della geologia della Valsesia). Negli anni ’80 iniziò a collaborare con il prof. James Quick, prorettore della Southern Methodist University di Dallas e nel 2009 presentò la sua scoperta, che fece il giro del mondo e fu riportata dalla tv e dalla stampa nazionale e scientifica: dimostrò che le rocce magmatiche e vulcaniche di quella zona appartengono ad un unico sistema magmatico attivo tra 290 e 280 milioni di anni fa e ormai fossile.

Il prof. Sinigoi - foto NovaraPuntoCom

Circa 300 milioni di anni fa un vulcano è esploso eruttando un'immensa quantità di materiale e sprigionando un'energia pari a 250 bombe atomiche. Tra 60 e 30 milioni di anni fa gli stessi processi che hanno formato le Alpi hanno sollevato e ruotato la parte di crosta terrestre in cui si trovava il vulcano esploso, mettendone in evidenza il sistema di alimentazione, fino a circa 30 km di profondità: si tratta di un caso unico al mondo!

Cartina della zona del Supervulcano - Fonte: volantino Sesia Val Grande Geopark

Tutta quest’area fa parte del Sesia Val Grande Geopark riconosciuto dall'UNESCO il 5 settembre 2013 e diventato, nel novembre 2015, "UNESCO Global Geoparks”.
E' possibile vederlo in un'area che comprende Valsesia e Valsessera, fino a lambire il lago Maggiore. Per promuoverne la peculiarità geologica esiste l'Associazione geoturistica "Sesia Val GrandeGeopark"


Fonte dei testi: www.supervulcano.it



mercoledì 19 febbraio 2020

La PLASTIC REVOLUTION sul LAGO D'ORTA

Oggi nella scenografica sede di Villa Nigra a Miasino, Asilo Bianco e Legambiente hanno presentato il progetto LAGO D'ORTA PLASTIC REVOLUTION, uno dei vincitori del bando "PLASTIC CHALLENGE. Sfida alle platiche monouso" di Fondazione Cariplo.
Erano presenti i Sindaci dei 4 comuni che hanno partecipato: Ameno, Briga Novarese, Miasino e Orta San Giulio.

I Sindaci che hanno partecipato al Bando e la Presidente di Asilo Bianco Enrica Borghi.
L'ente capofila del progetto è il Circolo di Legambiente "Gli Amici del Lago", già molto attivo nelle zone del Lago d'Orta e del Lago Maggiore.

Sono previste molte azioni nei territori dei Comuni aderenti, a partire dalla distribuzione per ogni nucleo familiare di un cestello portabottiglie provvisto di 6 bottiglie di vetro che verrà consegnato insieme ad una mappa delle fonti d'acqua sicure e accessibili sul territorio.

L'obiettivo generale del progetto è la diminuzione della plastica monouso non solo tra i cittadini ma anche duranti gli eventi culturali e sportivi, nelle scuole e nelle comunità mediante diversi accorgimenti che sono stati presentati durante la conferenza stampa.
Verranno organizzati anche incontri di sensibilizzazione con esperti e un Plastic Revolution Festival.

La percentuale di raccolta differenziata in ambito privato nel Novarese ha raggiunto ottimi risultati (65%) ma si può migliorare, soprattutto nelle attività fuori casa.

I dati di raccolta rifiuti del 2018 nei 4 comuni aderenti.
Verranno sensibilizzati anche i negozi e le attività ricettive e ristorative.
Hanno già dato il sostegno al progetto molti enti, che si impegnano, in questo modo, a promuovere in prima persona le buone pratiche in questa materia.





Uno scorcio di Villa Nigra di Miasino