venerdì 30 maggio 2014

World press photo 2014

Fino allo scorso 8 giugno era possibile visitare gratuitamente questa mostra sponsorizzata da Canon, ospitata dalla Galleria Sozzani in Corso Como.
Per me è stata l'occasione per, finalmente, entrare al numero 10 di una delle vie di Milano più "fashion".
Varcando il portone si accede a un corridoio costruito con a lato dei tendoni bianchi con i tavolini, si raggiunge poi il bar-ristorante, mentre sulla sinistra si entra nella Galleria.


Salita la scala si accede alla Galleria.


Dalle finestre il colpo d'occhio è notevole: non sembra neanche di essere in centro a Milano.


Le foto sono incredibili e queste sotto, della categoria sport, mi sono piaciute particolarmente.







 Gli spazi della Galleria sono diversi e ci possono essere più manifestazioni contemporaneamente.


Per finire potete allietarvi con un giro nella "boutique" di oggetti, la chiamo così perchè dati i prezzi non riesco proprio a chiamarlo negozietto :)) - però è carino a vedersi.



Per chi vuol leggere qualcosa sulla mostra fotografica e vederne alcune immagini ecco il link: www.worldpressphoto.org/awards/2014.

Milano è a un'ora di auto dal B&B.














giovedì 29 maggio 2014

Un Paese a Sei Corde

Mercoledì 28 maggio ho partecipato alla conferenza stampa di presentazione della Nona Edizione della Rassegna Un Paese a Sei Corde, ricca di eventi e iniziative, organizzata dall'Associazione La Finestra sul Lago, di cui sono anima Lidia e Domenico.


Si tratta di concerti di alta qualità, per lo più gratuiti perchè l'Associazione desidera offrire la possibilità di partecipare a tutti.
Quest'anno soltanto 5 su 24 saranno a pagamento (5 euro) ma, chi ne ha la possibilità, potrà fare una donazione, anche piccola, per aiutare La Finestra sul Lago a continuare nelle sue lodevoli attività.
La presentazione è stata condotta da Domenico, con gli interventi di alcuni responsabili delle Associazioni di volontariato coinvolte e di Dario, direttore artistico della Rassegna.


Dario, a sinistra, e Domenico, al centro della foto.

La Rassegna si avvale di patrocini di molti enti tra cui la Regione Piemonte e sostiene anche diversi progetti consentendo la partecipazione dei volontari di diverse associazioni in occasione di alcuni concerti.
Quest'anno, in particolare, saranno presenti, durante i concerti della sezione "Chitarra femminile singolare", i volontari dell'Associazione Liberazione e Speranza che, attraverso il Fondo per la Libertà e la Dignità della Donna, agiscono per prevenire e contrastare la violenza sulle donne.

In alcune occasioni ci sarà anche l'opportunità di incontrare dei liutai italiani (ore 17.00) che parleranno delle loro creazioni, a volte davvero originali.

In settembre, inoltre, ci sarà la possibilità di frequentare un Workshop tenuto da Don Ross al Teatro Rosmini di Borgomanero (costi e dettagli sul sito www.unpaeseaseicorde.it).

Altra iniziativa di pregio, promossa insieme ad Ecomuseo Cusius (www.lagodorta.net), è quella che prevede l'apertura dei musei della zona dalle 15 alle 18 nel giorno dei concerti.
Questo permetterà di organizzare una giornata davvero diversa e ricca: gita culturale nei musei, degustazione enogastronomica nei locali della zona, concerto serale e, magari, un pernottamento, per scoprire il giorno dopo le bellezze naturali del nostro romantico lago d'Orta.

I concerti iniziano alle ore 21 e quelli che si tengono all'aperto, in caso di pioggia, si svolgono in luoghi coperti.
Potete visionare il programma completo qui: www.unpaeseaseicorde.it






venerdì 16 maggio 2014

Motopasseggiate - La Panoramica Zegna

Per il mio primo giro in moto della stagione quest'anno ho scelto, dato il periodo, la Panoramica Zegna.

A partire dagli Anni 30, Ermenegildo Zegna progettò e finanziò la strada panoramica che collega Trivero ad Andrate, nel Canavese, e trasformò la montagna triverese in un armonioso giardino promuovendo la piantumazione di migliaia di abeti, rododendri e ortensie.
ll Gruppo E. Zegna ha creato l'Oasi Zegna lungo i 26 km tra Trivero e Rosazza, per continuare l'opera di valorizzazione del territorio.



La gita è un'ottima occasione per gli amanti del mototurismo per coniugare curve e spettacolo della natura.

Il torrente Sessera, affluente del Sesia.

Dal B&B si guida fino alla prima rotonda di Gozzano, dove si deve girare a destra per prendere la Cremosina (seguire cartelli stradali marroni), strada rinomata tra i motociclisti per le sue curve; si attraversano poi Borgosesia e Crevacuore per giungere a Trivero (attenti ai velox nella parte di strada tra Portula e Trivero, sia in salita che in discesa) da cui parte il tratto più "colorato".
Attenzione: a Trivero ultimo distributore prima della salita alla panoramica, il successivo sarà a fine discesa.
Da metà maggio la fioritura di azalee e rododendri è spettacolo emozionante per gli occhi e per lo spirito, insieme al panorama mozzafiato che si apre alla nostra sinistra lungo tutto il tratto fino a Bielmonte (90 minuti in moto dal B&B - andatura da fermona che si gode il panorama, sono circa 53 km): l'occhio si perde per la pianura padana, ieri si vedevano gli specchi d'acqua delle risaie vercellesi e, in fondo, le Alpi.

Questa foto che pubblico, invece, molto suggestiva, è stata scattata in una bella giornata di novembre del 2001, anche in autunno la nostra zona sa essere affascinante!

16 Novembre 2001

Tornando alla gita di ieri, sulla destra, invece, ogni tanto si apre uno spiazzo dal quale è possibile ammirare il paesaggio montuoso e il massiccio del Monte Rosa.

Il Rosa visto nel novembre 2001 da un piazzale della Panoramica Zegna, con la mia Ariel:)

Ho percorso la Panoramica ieri, ma la fioritura non era ancora, purtroppo, completa. La fioritura in panoramica dipende ovviamente da quanto freddo o caldo fa in primavera, ma è sempre in ritardo di almeno 2/3 settimane rispetto a quella del mio giardino.

Un piccolo esempio delle fioriture di rododendri.
A Trivero, presso il centro Zegna, si trova un ufficio turistico.
Vengono organizzate diverse attività:  www.oasizegna.com
Nell'Oasi è possibile fare passeggiate a piedi o in mtb.

A Bielmonte attualmente (aggiornato agosto 2014) il bar-ristorante vicino agli impianti è chiuso ma c'è un albergo-ristorante adiacente. Il mio posto preferito però è poco più avanti, quando si inizia la discesa verso Campiglia Cervo: sulla destra si sale fino ad arrivare ad un piazzale molto grande dove si trova un bar-ristorante, fanno panini, taglieri oppure anche la polenta con varie pietanze. Nelle giornate limpide si può vedere persino il Monviso (vediu fotto qua sotto fatta il 26 agosto 2014).



Per scendere e chiudere il giro: se si ha tempo si puo' proseguire verso Campiglia Cervo e poi fare una passeggiata a piedi nel parco Burcina, scendere fino ad Andorno e poi passare per Valle Mosso, altrimenti si puo' tagliare quasi subito per Valle Mosso, altro paradiso per i motociclisti :)
Il giro completo è di circa 130 km, tagliando invece subito da Bielmonte per Valle Mosso sono circa 110 km.

Per i nostri clienti a disposizione mappe e consulenza sugli itinerari :)

Per chi ha tempo di leggere, una curiosità.

Il simbolo dell'Oasi Zegna è un rarissimo coleottero dai colori iridescenti, il Carabus Olympiae.

Un giorno di mezza estate del 1854, passeggiando nei dintorni del Bocchetto Sessera, la signorina Olimpia Stella si imbattè in un minuscolo cadavere: un insetto, un coleottero dai colori iridescenti, mai visto prima.


Olimpia mostrò l'insetto a suo cugino, il famoso entomologo Eugenio Sella, il quale verificò che si trattava di una specie sconosciuta e ne iniziò la caccia la primavera successiva.
Il primo esemplare fu chiamato Carabus Olympiae Sella, in omaggio alla scopritrice.
Purtroppo negli anni successivi, oltre ai ricercatori, la zona fu attrazione anche per trafficanti di insetti che, dopo anni di catture incontrollate, resero rarissimo il Carabo
Agli inizi degli Anni 40 pero', entomologi di fama europea gettarono le basi per la tutela di questo prezioso coleottero, che oggi è protetto da una legge della Regione Piemonte.

Ho tratto parte dei testi di questo articolo da una Carta specifica dell'Oasi Zegna presa all'ufficio turistico, molto completa, con sentieri ed escursioni.


lunedì 5 maggio 2014

Il cipresso di Orta San Giulio



Il cortile del Palazzo Comunale di Orta San Giulio si affaccia sul lago e, fino a poco tempo fa, era delimitato in un angolo da uno splendido ed enorme cipresso.


Alcuni dicono che sia proprio un cipresso la pianta che compare al centro dello stemma del comune di Orta San Giulio, che è costituito da un orto cintato da un muro circolare, chiuso da un cancello d’oro.

Altri dicono che si tratti di un pino o di un larice ma la versione più accreditata è quella che sia un olmo, sotto al quale compare la scritta “Hortus conclusus” (giardino chiuso) che, in epoca medievale, rappresentava il “giardino dello spirito”: la soglia dell’entrata simboleggia il passaggio dell’uomo dal caos  esterno, dai dubbi e dalle incertezze del mondo alla condizione di originaria purezza della creazione.

Lo stemma sul balcone del Palazzotto, addobbato in occasione di Ortafiori.
Nel caso di Orta, il termine Hortus conclusus starebbe ad indicare un luogo protetto dalla conformazione geografica del luogo, “recintato” dal lago e dalle montagne.

L’hortus conclusus era anche un tipico giardino medievale, soprattutto di conventi e monasteri: una zona verde, coltivata, circondata da alte mura.
Il nome di ‘Orta’ potrebbe quindi anche indicare un luogo autosufficiente, dove si coltivava la terra affinchè questa producesse frutti per la sopravvivenza degli uomini.
Infatti, la Riviera di Orta, oltre a possedere un’economia autosufficiente, era indipendente anche dal punto di vista politico; perciò appariva come un luogo protetto.

La notte tra il 10 e l'11 novembre del 2013 il forte vento che si è abbattuto su tutto il Cusio ha purtroppo abbattuto il cipresso secolare di Villa Bossi (il Comune di Orta) con grande sconcerto e commozione di tutti i cittadini.

Il cipresso di Orta aveva circa 300 anni.


Il tronco del cipresso misurava 404 cm di circonferenza.


Fonte per i testi: Sito del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Borgomanero.
Foto: Manuela Reggiori (c)