lunedì 5 maggio 2025

Tra le risaie novaresi

Era da un po' di tempo che volevo fare un giretto in moto nelle zone del nostro "mare a quadretti", il nome amichevole con cui tra Novara e Vercelli si identifica l'area delle risaie e qualche giorno fa, quando ho visto che sono state scelte da Nutella per rappresentare il Piemonte nella nuova collezione dedicata alle meraviglie italiane, mi sono decisa.

La Nutella con le risaie novaresi.

Uno sguardo veloce alla cartina e parto per Barengo, dominata dal suo castello (privato, non visitabile).

Il castello di Barengo

Procedendo vedo che molti appezzamenti non contengono l'acqua, forse ho scelto il momento sbagliato?

I campi delle risaie non inondati.

Il terreno, tra l’inverno e la primavera, viene "tagliato" da trattori con grandi lame d’acciaio e poi viene rivoltato per fargli prendere aria, fertilizzarlo, e curarlo. Poi viene erpicato, inondato e livellato.

In effetti ricordo di aver visto molti trattori che effettuavano quella operazione, circondati da garzette, aironi e ibis.

Gli ibis nella risaia.

Proseguo ugualmente, passo davanti al castello di Proh (visitabile, vedi sito) e a quello in semi-rovina di Castellazzo Novarese.

Il castello di Proh

Finalmente arrivo a Casaleggio, dove si trova una chiesetta in rovina, protagonista di moltissime fotografie.

La chiesetta di Casaleggio.

E qui finalmente appare il tipico panorama del mare a quadretti.


Dopo l’aratura, tra marzo e maggio, si semina, ma prima ci sono altre fasi durante le quali la risaia viene prosciugata e poi nuovamente irrigata. Ecco perchè alcuni campi erano irrigati e altri no.

Il rientro verso nord passa per Landiona arrivando poi su una strada secondaria e poco battuta a Ghemme, dove una sagra mi costringe quasi a perdermi ma mi regala una tappa molto interessante in un punto che non conoscevo, la Roggia Mora (vedi descrizione nella foto) sulla quale lavorò anche Leonardo da Vinci. E' un'opera di incanalamento delle acque affascinante da vedere, la consiglio.

La Roggia Mora a Ghemme

Informazioni sulla Roggia Mora a Ghemme

Foto di proprietà di Manuela Reggiori.


venerdì 21 marzo 2025

Passeggiata breve dalla Madonna di Luciago

Una bella passeggiata da fare a piedi parte in prossimità della chiesetta della Madonna di Luciago, a 12 km di auto dal nostro B&B, sulla strada per raggiungere il Mottarone.

Dal B&B seguite la strada per Armeno e poi proseguite per il Mottarone per circa 4 o 5 chilometri, fino a un albergo che si trova sulla sinistra, dove c'è un piazzale con in fondo la chiesetta.

Qui potete parcheggiare e vedrete, sulla sinistra, il cartello indicatore arancione per il Sas da l'Om.

Imboccate la sterrata che sale a sinistra della casa e che si infila nel bosco e, dopo un centinaio di metri, al bivio, tenete la destra e salite leggermente fino a che la strada si stringe e diventa sentiero. 

Proseguite e arriverete a un punto panoramico bellissimo con vista sul Lago d'Orta e Monte Rosa.


Seguite poi le marcature del sentiero in colore arancione,  girate intorno al colle e scendete verso la strada asfaltata per tornare al parcheggio.

Per motivi di tempo non ho potuto chiudere il giro rimanendo sul sentiero sterrato, ci proverò la prossima volta.

Il tratto che ho percorso è solo di circa 5 km ma molto panoramico, consiglio racchette e scarpe da trekking.

Foto di proprietà Manuela Reggiori.



lunedì 3 marzo 2025

Guardabosone, un piccolo borgo da scoprire

 A inizio 2025 ho fatto una passeggiata in Valsesia con una amica e poi siamo state anche a Guardabosone, un piccolo borgo a 27 km dal nostro B&B, che potete raggiungere percorrendo la strada della Cremosina e proseguendo poco oltre Borgosesia.

Ci sono passata altre volte anche in moto perchè è di strada (solo una leggerissima deviazione) per raggiungere la Panoramica Zegna.

All'ingresso di Guardabosone un invito a farsi una fotografia :)

Si trova arroccato su una collina in mezzo al verde, le sue origini risalgono al 1100 e faceva parte del marchesato di Crevacuore. Il paesino è sempre stato un po' ai margini della Storia fino a quando, nel 1600, vi si svolse una battaglia tra l'esercito dei Savoia e quello del vicereame spagnolo di Milano.

Nonostante il paese non abbia mai superato i 1000 abitanti, vi si trovano numerose chiese e cappelle, una importante cattedrale, due piccoli musei (di Scienze Naturali e della Storia delle Tradizioni Agricole) e un orto botanico.

Camminando per il borgo si attraversa il primitivo nucleo medievale.

Passeggiando per il nucleo medievale di Guardabosone.

Terrapieni ed edifici con massicce moli murarie chiudono su ogni lato i cortili, alcuni androni permettono l'uscita dall'abitato. Dotati di pozzo, e forse anche di forno, potevano, in caso di assedio, fungere da entità autosufficienti e indipendenti. I pozzi, situati in ogni quartiere, erano di uso comune ai residenti e fino al 1936, rappresentarono l'unica fonte di approvvigionamento dell'acqua.

Un affresco in uno dei cortili di Guardabosone.

Gironzolando si arriva alla Cappella del Giset (significa "chiesetto"), che si pensa fosse una cappella di un lazzaretto (XV sec.), primo luogo di culto della comunità. Rappresentano per ben quattro volte San Sebastiano, un Cristo con la Croce, una Madonna col Bambino e un San Rocco che mostra la piaga della peste, sono riconducibili al Cagnolis (fine xv secolo).


La Cappella del Giset a Guardabosone.

Guardabosone ospita anche il Progetto Artisti Pionieri, un progetto di arte diffusa dove ogni anno pittura, scultura, installazioni, sono distribuite nel borgo e si svelano ai visitatori a poco a poco mentre passeggiano.

REAWAKENING, BEYOND COMMUNICATION opera di FLORINE OFFERGELT in collaborazione con Light Design, a cura di HELLE srl.

Foto Manuela Reggiori

Testi tratti dal sito e da un opuscolo del Comune, per altre info:

https://www.comune.guardabosone.vc.it/it-it/vivere-il-comune/cosa-vedere