Era da un po' di tempo che volevo fare un giretto in moto nelle zone del nostro "mare a quadretti", il nome amichevole con cui tra Novara e Vercelli si identifica l'area delle risaie e qualche giorno fa, quando ho visto che sono state scelte da Nutella per rappresentare il Piemonte nella nuova collezione dedicata alle meraviglie italiane, mi sono decisa.
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La Nutella con le risaie novaresi. |
Uno sguardo veloce alla cartina e parto per Barengo, dominata dal suo castello (privato, non visitabile).
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Il castello di Barengo |
Procedendo vedo che molti appezzamenti non contengono l'acqua, forse ho scelto il momento sbagliato?
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I campi delle risaie non inondati. |
Il terreno, tra l’inverno e la primavera, viene "tagliato" da trattori con grandi lame d’acciaio e poi viene rivoltato per fargli prendere aria, fertilizzarlo, e curarlo. Poi viene erpicato, inondato e livellato.
In effetti ricordo di aver visto molti trattori che effettuavano quella operazione, circondati da garzette, aironi e ibis.
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Gli ibis nella risaia. |
Proseguo ugualmente, passo davanti al castello di Proh (visitabile, vedi sito) e a quello in semi-rovina di Castellazzo Novarese.
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Il castello di Proh |
Finalmente arrivo a Casaleggio, dove si trova una chiesetta in rovina, protagonista di moltissime fotografie.
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La chiesetta di Casaleggio. |
Dopo l’aratura, tra marzo e maggio, si semina, ma prima ci sono altre fasi durante le quali la risaia viene prosciugata e poi nuovamente irrigata. Ecco perchè alcuni campi erano irrigati e altri no.
Il rientro verso nord passa per Landiona arrivando poi su una strada secondaria e poco battuta a Ghemme, dove una sagra mi costringe quasi a perdermi ma mi regala una tappa molto interessante in un punto che non conoscevo, la Roggia Mora (vedi descrizione nella foto) sulla quale lavorò anche Leonardo da Vinci. E' un'opera di incanalamento delle acque affascinante da vedere, la consiglio.
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La Roggia Mora a Ghemme |
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Informazioni sulla Roggia Mora a Ghemme |
Foto di proprietà di Manuela Reggiori.
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